“Reazione a Catena”, una gaffe dopo l’altra, sui social attacco contro Pino Insegno: “Egocentrico, non ci interessa cosa dici”

Nell’ultima puntata di “Reazione a Catena”, andata in onda ieri, venerdì 14 giugno su Rai1 e condotta da Pino Insegno, si è assistito a una serie di eventi che hanno scatenato reazioni contrastanti tra il pubblico.

Le campionesse in carica, le Polposition (Cristina, Tecla ed Elisa), hanno mantenuto il loro titolo ma non sono riuscite a conquistare il montepremi finale, nonostante abbiano superato le sfidanti Match Point (Rossella, Maria Antonietta e Monica).

Errori e momenti di ilarità

Durante la trasmissione, diversi momenti hanno suscitato l’ilarità del pubblico e del conduttore stesso. Un esempio è stato quando Tecla ha risposto incerta che “Delitto e Castigo” fosse un romanzo, senza riuscire a ricordare l’autore. Altre gaffe sono state commesse dalle Match Point, con Maria Antonietta che ha malamente citato l’artista “qualcosa della Lista”, riferendosi a “La Rappresentante di Lista”, provocando risate e commenti divertiti sui social.

Critiche e reazioni sui social

La facilità delle catene proposte ha scatenato numerose critiche online, con molti utenti che hanno espresso il loro disappunto per quello che considerano un abbassamento del livello del gioco, rendendolo troppo semplice e meno stimolante. La parola finale, “spaccato”, è stata particolarmente contestata, con commenti acidi e sarcastici sulla scelta degli autori. Queste reazioni hanno evidenziato una crescente frustrazione verso il format attuale del programma, percepito come meno coinvolgente rispetto alle edizioni precedenti.

Il conduttore sotto i riflettori

Anche Pino Insegno non è stato esente da critiche, con alcuni spettatori che hanno messo in discussione il suo stile di conduzione, preferendolo nelle vesti di doppiatore piuttosto che come presentatore televisivo: “Che nervoso ed egocentrico Pino Insegno, non ci interessa sapere ad ogni parola cosa avresti detto tu”, oppure: “A me non piace per niente come conduttore. Mille mila volte meglio come doppiatore”. Queste osservazioni riflettono un malcontento generale non solo verso la dinamica del gioco, ma anche verso come viene gestita la trasmissione.