Donna 38 enne si toglie la vita lanciandosi nel vuoto da una finestra, indagato il marito

Tragedia a Milano: donna si toglie la vita lanciandosi dalla finestra del suo appartamento

Una tragedia nel cuore di Milano

Nella notte tra lunedì e martedì 18 giugno, una tragedia ha colpito il centro di Milano: una donna di 38 anni si è tolta la vita lanciandosi dalla finestra del suo appartamento in via Palermo. La donna è precipitata per dieci metri, finendo nel cortile del palazzo. All’arrivo dei soccorsi, chiamati dal compagno della vittima intorno alle 6 del mattino, era già deceduta. L’uomo ha riferito agli investigatori che poco prima della tragedia avevano avuto un acceso litigio. La Procura ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio e il compagno è stato iscritto nel registro degli indagati.

Relazione tormentata e violenza domestica

Secondo quanto riportato da Repubblica, la relazione tra la 38enne e il suo compagno era tutt’altro che serena. Nei mesi precedenti, la donna aveva denunciato l’uomo per percosse. Le tensioni tra i due erano frequenti, specialmente riguardo all’affidamento della loro figlia.

Dopo le indagini, era stato emesso un avviso di conclusione delle indagini per maltrattamenti e sottrazione di minori a carico dell’uomo. Nonostante la separazione, negli ultimi giorni i due sembravano essersi riavvicinati.

La sera del 17 giugno, il compagno era presente nell’appartamento di via Palermo insieme alla donna e ai figli, tra cui la loro bambina e altri tre figli avuti da relazioni precedenti, di età compresa tra i 5 e i 20 anni.

Secondo le indagini, i bambini stavano dormendo quando il litigio tra i due è degenerato, con evidenti segni di una possibile lite violenta, come diversi bicchieri sporchi e bottiglie di alcol vuote trovate nell’appartamento.

Indagini in corso e attesa dell’autopsia

La donna, che lavorava in una casa d’aste, ha perso la vita dopo essersi lanciata dalla finestra, precipitando da un’altezza di dieci metri e morendo all’impatto con il suolo.

I soccorsi, chiamati dal compagno intorno alle 6 del mattino, hanno trovato l’uomo visibilmente sconvolto.

Attualmente, l’iscrizione del compagno nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio è considerata un atto dovuto, necessario per garantirgli la possibilità di nominare consulenti che possano partecipare agli esami.

L’autopsia sul corpo della donna è stata già disposta e sarà eseguita nelle prossime ore, con l’obiettivo di chiarire ulteriormente le circostanze della tragedia.