Si chiamava Fabiola la madre morta a 45 anni dopo che la sua auto era finita in mare, lascia il marito e tre figli

Fabiola Prosperini, morta dopo 11 giorni di ricovero in seguito a un incidente al porto di Lavagna, lascia il marito e tre figli. Indagini in corso sulle cause dell’accaduto.

L’incidente e il ricovero

Fabiola Prosperini, di 45 anni, è morta mercoledì 19 giugno dopo 11 giorni di ricovero in condizioni gravissime. L’incidente è avvenuto l’8 giugno, quando l’auto in cui viaggiava con la sua famiglia è caduta in mare mentre era in retromarcia nel porto di Lavagna, nel Levante ligure. Fabiola è rimasta intrappolata per nove minuti all’interno del veicolo insieme al figlio più piccolo, mentre un sommozzatore, che aveva assistito alla scena, è riuscito a salvare il marito e i due figli adolescenti. Nonostante i tentativi di soccorso, la donna non ce l’ha fatta, mentre il figlio di 6 anni è ancora ricoverato in condizioni critiche all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova.

Indagini in corso

Le autorità stanno indagando per determinare le cause dell’incidente. Secondo gli accertamenti dei carabinieri e della capitaneria di porto, l’auto potrebbe essere caduta in acqua a causa di un errore di manovra o di un guasto tecnico. La salma di Fabiola Prosperini è stata messa a disposizione delle autorità per ulteriori esami. Nel frattempo, la comunità locale e quella online hanno espresso profondo cordoglio per la perdita della donna e stanno offrendo supporto alla sua famiglia in questo momento di grande dolore.

Chi era Fabiola Prosperini

Fabiola Prosperini viveva a Milano con la sua famiglia. Laureata all’Università di Urbino, lavorava come dirigente per una compagnia assicurativa con sede in Lussemburgo, operante in tutta l’Unione Europea. In passato aveva lavorato per Assicurazioni Generali e per la Commissione Europea. Fabiola era una madre orgogliosa di tre figli e amava condividere momenti di felicità con la sua famiglia sui social media. Una sua amica ha scritto un commovente messaggio sui social: “Sgomento totale, tristezza infinita, un dolore immenso, un vuoto incolmabile. Avrei voluto tanto riabbracciarti e ogni volta era una gioia ritrovarsi. Ora restano solo i ricordi. Manchi tanto! Da lassù veglia sulla tua famiglia e con la tua dolcezza infinita abbracciali e dai loro conforto. R.I.P. anima bella”.