Il tragico incidente ha coinvolto un ragazzo di 24 anni che, dopo una rovinosa caduta di 12 metri, è stato ricoverato in condizioni critiche all’ospedale San Carlo di Milano.
Nonostante le sfide, l’equipe di 50 professionisti ha lavorato incessantemente, realizzando cinque delicati interventi chirurgici e somministrando 50 trasfusioni di sangue. Questo sforzo collettivo ha permesso di stabilizzare temporaneamente le condizioni del giovane, dimostrando l’efficacia di una risposta medica coordinata e rapida in situazioni di emergenza estrema.
Fabrizio Sammartano, il responsabile del Trauma Team, ha condiviso un cauto ottimismo riguardo al recupero del paziente: “Diciamo che siamo usciti da quella fase iperacuta di pericolo di vita imminente”. Sebbene il paziente rimanga in condizioni critiche e ricoverato in terapia intensiva, vi è una speranza ragionevole che possa superare le complicazioni più gravi. Le gravi fratture e la lesione dell’aorta toracica rappresentano ancora significative sfide mediche, ma il team di Milano rimane vigile e ottimista.
Il salvataggio del giovane non è stato solo un’opera del Trauma Team, ma ha coinvolto numerosi settori dell’ospedale San Carlo, tra cui il Pronto soccorso, Chirurgia, Anestesia e Rianimazione, e la Terapia intensiva neurochirurgica. Ogni unità ha giocato un ruolo cruciale, dalla diagnosi immediata alla gestione delle emergenze in sala operatoria. L’integrazione di servizi come la Radiologia diagnostica e interventistica, il Laboratorio analisi e la Medicina trasfusionale, ha dimostrato l’importanza di una risposta ospedaliera ben organizzata e multifunzionale.