Una vita dedicata agli altri, muore all’improvviso Simona Licani a soli 40 anni, donati gli organi dell’infermiera

L’ultimo gesto d’amore di Simona Licani: donati gli organi della 40enne di Sant’Omero

Una vita dedita agli altri

Simona Licani, operatrice socio-sanitaria e madre di una bambina, è scomparsa improvvisamente nei giorni scorsi, lasciando un vuoto profondo nella comunità di Sant’Omero, in provincia di Teramo.

La sua morte ha gettato nello sconforto tutta la comunità abruzzese, ma il suo ultimo gesto d’amore ha permesso di dare speranza a quattro persone. Il multiespianto, avvenuto all’ospedale Val Vibrata, ha visto il prelievo del cuore, destinato a Palermo, del fegato, inviato nel Lazio, e dei reni e delle cornee, trasferiti a L’Aquila.

La tragedia improvvisa

Simona, che viveva a Sant’Egidio alla Vibrata, aveva visto un improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute dopo un sospetto malore per embolia polmonare. Dopo una prima visita all’ospedale di Sant’Omero, dove sembrava in via di dimissione, si è sentita nuovamente male ed è stata ricoverata in Rianimazione, dove purtroppo non si è più ripresa. La sua morte ha scosso profondamente tutti coloro che la conoscevano e le volevano bene.

Ricordi e cordoglio

I funerali di Simona si terranno giovedì 27 giugno alle ore 10,30 presso la Chiesa San Francesco di Garrufo di Sant’Omero. Simona era anche iscritta al primo anno del corso di Laurea in Scienze Infermieristiche presso la sede distaccata di Teramo dell’Università dell’Aquila. Il Rettore dell’Università, Edoardo Alesse, a nome di tutto l’Ateneo, ha espresso sentimenti di profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia per la prematura scomparsa di Simona.

Tantissimi sono stati i messaggi di cordoglio apparsi sui social. Tra questi, particolarmente toccante è stato quello della nipote Assunta, che ha scritto su Facebook: “Un angelo, nata per salvare vite, voleva diventare infermiera, per me lo è stata da sempre. Il suo coraggio, la sua determinazione, la sua forza di volontà e caparbietà saranno un esempio che mi porterò nel cuore. Essere un infermiere implica la capacità di vedere l’umanità dell’altro con amore, disegnare sorrisi sui volti delle persone nascondendo le proprie lacrime. Per me zia, tu ci sei riuscita buon viaggio”.