Europei 2024, i pochi promossi e i tanti bocciati, il futuro ha poche luci e molte ombre

L’Italia di Mancini fatica agli Europei: poche luci e molte ombre.

Un’Italia in difficoltà nei tornei internazionali

Gli Europei hanno mostrato chiaramente il declino della nazionale italiana. Seppur iniziando discretamente contro l’Albania, una squadra considerata inferiore, il livello della squadra è drasticamente calato nelle successive tre partite. Questo ha confermato un preoccupante abbassamento del nostro status, collocandoci tra le squadre di basso livello nei tornei internazionali. Il confronto con le altre nazionali ha evidenziato una mancanza di qualità e di prestazioni convincenti, facendo emergere limiti che in passato erano nascosti dietro a qualche prestazione positiva.

Le poche eccezioni positivi: Donnarumma e Calafiori

Nonostante il generale rendimento deludente, due giocatori hanno brillato: Donnarumma e Calafiori. Il portiere del Paris Saint-Germain, con le sue parate decisive, ha salvato più volte la squadra, confermando la sua importanza tra i pali. “Con Donnarumma partiamo sempre dall’1-0,” si dice, sottolineando come le sue prestazioni siano uniche nel panorama mondiale. Calafiori, giovane talento cresciuto nel Bologna sotto la guida di Motta, ha mostrato di essere un giocatore moderno e di prospettiva. Tuttavia, queste note positive sono state eclissate dalle prestazioni negative del resto della squadra.

Le prestazioni negative e le prospettive future

Il resto della squadra ha deluso profondamente. Di Lorenzo sembra aver perso smalto dopo la vittoria dello scudetto con il Napoli. Gli interisti come Darmian, Frattesi e Dimarco non hanno brillato, risultando inadatti senza una forma fisica eccellente. Barella è apparso esausto, mentre i romanisti hanno mostrato livelli atletici insufficienti. Zaccagni è stato l’unico a offrire prestazioni accettabili, ma da solo non può risollevare le sorti della squadra. In attacco, Retegui, Raspadori, El Shaarawy e Scamacca hanno deluso, quest’ultimo diventando oggetto di derisione per le sue prestazioni inadeguate.

Il futuro prossimo appare dunque cupo, con poche speranze di miglioramento. I giovani talenti, sebbene presenti, non sembrano pronti a fare il salto di qualità necessario per riportare l’Italia ai vertici. Il timore è che questi giocatori vengano presto relegati in leghe minori per “farsi le ossa”, compromettendo ulteriormente le prospettive della nazionale. In conclusione, l’Italia sembra destinata a rimanere una squadra di medio-basso livello, con un futuro incerto e dominato da ombre.