Morte in culla, neonata di due mesi trovata cianotica dalla madre
Tragedia ad Albano Laziale: Neonata trovata morta nella culla, sospetta morte in culla
Dolore ad Albano Laziale: neonata trovata priva di vita nella culla
Una tragica scoperta è avvenuta questa mattina ad Albano Laziale, alle porte di Roma. Una neonata di due mesi è stata trovata senza vita nella propria culla. La madre, intorno alle 10 del mattino, ha notato che la bambina era cianotica e non respirava, e ha immediatamente dato l’allarme. Purtroppo, nonostante i tentativi di rianimazione da parte del personale del 118, non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri per avviare le indagini.
L’ipotesi principale è che la neonata sia deceduta per un malore che potrebbe essere collegato alla “morte in culla”, nota anche come “sudden infant death syndrome” (Sids). La procura, informata della tragedia, ha disposto l’autopsia per escludere altre cause di morte, mentre la salma è stata trasportata a Tor Vergata. I carabinieri stanno anche acquisendo le cartelle cliniche della bambina per verificare eventuali malattie pregresse.
Cos’è la sindrome della morte in culla (Sids)
La sindrome della morte in culla (Sids) è un fenomeno che colpisce i bambini tra un mese e un anno di età. Secondo quanto riportato dall’Epicentro dell’Istituto superiore di sanità, la Sids non è una patologia specifica ma una diagnosi che si applica quando, dopo esami e autopsie, tutte le altre cause note di morte sono escluse. Le cause precise della Sids non sono ancora chiaramente definite, ma diversi studi suggeriscono che potrebbe essere legata a anomalie nella parte del cervello che controlla i ritmi del sonno e della veglia.
Numerosi fattori di rischio possono aumentare la probabilità di Sids, tra cui il posizionamento del bambino durante il sonno, la qualità dell’aria nella stanza e l’esposizione al fumo. I Cdc americani hanno proposto un modello di triplo rischio per spiegare la Sids, che considera una combinazione di vulnerabilità del bambino, un periodo critico dello sviluppo e fattori esterni di stress. La ricerca continua per comprendere meglio questa sindrome e ridurre il rischio per i neonati.