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Cesena, operaio licenziato dalla Coop perchè ha mangiato una merendina scartata dalla produzione

Operaio licenziato per aver mangiato una merendina destinata allo scarto: scoppia la protesta

Il caso dell’operaio licenziato a Cesena

Un operaio della cooperativa Astercoop, che svolge anche il ruolo di rappresentante sindacale per la sicurezza dei lavoratori della Filt-Cgil, è stato licenziato per aver consumato una merendina durante il turno di lavoro. L’episodio è avvenuto nel magazzino alimentare di Coop Alleanza 3.0 di Cesena. Secondo la Cgil, l’operaio, in cura con antibiotici, ha avuto un improvviso calo di zuccheri e un forte giramento di testa, che lo ha spinto a mangiare una merendina trovata nella zona raccolta rotture del magazzino. “Praticamente quella merendina sarebbe finita da lì a poco nella spazzatura,” ha spiegato la Cgil, aggiungendo che l’uomo ha immediatamente informato il responsabile presente, che ha acconsentito con un cenno.

Reazioni sindacali e proteste dei lavoratori

La Cgil ha denunciato il licenziamento come una punizione eccessiva per un gesto innocuo: “La cooperativa esecutrice dell’appalto, con la complicità ovvia del suo preposto, ha pensato bene di punire con il licenziamento il lavoratore in questione,” ha dichiarato il sindacato. Luigi Montesano, segretario provinciale del sindacato di categoria, ha chiesto un ridimensionamento della sanzione, considerandola “chiaramente sproporzionata rispetto ai fatti avvenuti.” Il sindacato sospetta che il licenziamento sia stato un pretesto per allontanare un lavoratore ritenuto scomodo.

Venerdì scorso, i colleghi dell’operaio hanno protestato con uno sciopero di un’ora per turno. Anche il sindacato Cobas ha criticato duramente la decisione della Coop: “Pochi giorni fa, un lavoratore è stato licenziato da Coop per aver commesso un fatto gravissimo: aver mangiato una merendina danneggiata, destinata al macero. Poco importa fosse sotto terapia antibiotica, si sentisse male anche per le alte temperature e avesse avvisato il responsabile, Coop non transige.”

La direzione del personale di Astercoop, rappresentata da Patrizia Cavallo, ha dichiarato che la merendina non era destinata al macero e sarebbe stata ricondizionata per la vendita, sollevando dubbi sulla qualità dei prodotti. Cobas ha sottolineato che non è la prima volta che la solerzia della Coop si abbatte su lavoratori per presunti reati minori, aggiungendo che le condizioni di lavoro imposte dalla cooperativa spesso mettono a rischio la salute dei dipendenti.

“Esortiamo Coop ad essere inflessibile sulle varie forme di sfruttamento presenti in cooperativa, a partire dagli orari, le nuove assunzioni a tempo e tramite agenzie esterne, la poca attenzione alle condizioni di sicurezza e alla messa a norma di locali e mezzi,” ha dichiarato Cobas, sostenendo che la scure del licenziamento dovrebbe colpire dirigenti che sfruttano la cooperativa a proprio vantaggio, abbassando diritti e tutele.