Gaia Padovan, giornalistica Mediaset e la sua battaglia contro il tumore “Gioco a dadi con la vita”
Gaia Padovan e la sua battaglia contro il tumore: “La prevenzione ti salva la vita”
Il racconto di Gaia Padovan
La giornalista Mediaset Gaia Padovan ha condiviso su Instagram il delicato momento che sta attraversando. Lo scorso maggio le è stato diagnosticato un tumore al seno e due giorni fa ha iniziato la chemioterapia. Ha raccontato le difficoltà incontrate, il tentativo fallito di salvare i capelli e la paura provata dopo aver scoperto la diagnosi. Ha invitato i fan alla prevenzione perché “ti salva la vita”.
“Ti diranno che milioni di persone attraversano questo incubo e che molti ce la fanno, ti diranno che sei una donna fortissima, che lo sei sempre stata. Ma tu sarai devastata, scioccata, incredula”. Con queste parole Gaia Padovan ha iniziato il suo lungo messaggio rivolto ai fan. Ha spiegato di essersi sottoposta alla prima chemioterapia dopo che le era stato diagnosticato un tumore al seno con metastasi ai linfonodi. “Il tumore al seno è ancora oggi la prima causa di morte oncologica nella popolazione femminile. Giochi a dadi con la vita, ne sei consapevole ed è il panico. Ma un po’ alla volta metabolizzi e smetti di domandarti perché proprio io, con due bimbi splendidi e tante vite da vivere. Ma si va avanti, un passo alla volta, un giorno alla volta”.
La lotta e l’invito alla prevenzione
Gaia Padovan ha continuato: “Ieri ho affrontato la prima chemioterapia, la temuta “rossa”. Stavo male, malissimo. Mi sentivo avvelenata. Ho provato a resistere col caschetto che ghiaccia la testa a 3 gradi, tentativo per salvare i capelli, ma niente, non ci sono riuscita. Mi sono detta chissenefrega, li perderemo, saremo meravigliose comunque, metterò la parrucca rosa che a Mediaset non mi pareva il caso, ricresceranno più belli e forti di prima”.
Ha spiegato che lo scorso maggio le è stato diagnosticato “un tumore al seno localmente avanzato con metastasi ai linfonodi”, una notizia che “ti annienta. Ma non è nemmeno una sentenza di morte. Perché se ti affidi alla scienza e non perdi la speranza o la fede per chi ce l’ha, puoi farcela”. Ha sottolineato l’importanza di non cadere nel tranello di internet: “Prima regola: Non cadere nel tranello internet perché tu non sei statistica, un terzo stadio può voler dire tutto e niente, ogni storia è unica. Affidatevi completamente alla medicina. Noi veneti abbiamo la fortuna di avere una eccellenza sotto casa, lo IOV centro di ricerca e cura tra i migliori d’Italia. Che ringrazio infinitamente”.
Tra 40 giorni dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico e dovrà affrontare mesi di chemioterapia, radioterapia e ormonoterapia. “Per un po’ mi dovrò assentare dal lavoro, ma apparirò nei mag girati e montati in precedenza. Ah, l’incomparabile potere della TV!”. Ha concluso il suo messaggio con un invito alla prevenzione: “Vi salva la vita, non rimandate quella visita. Perché lo stress uccide il corpo, l’ossitocina (abbracci e sorrisi) e la ricerca lo fanno rinascere”.