Angela Carini si ritira: una scelta di dignità dopo l’incontro con Imane Khelif
Angela Carini, la pugile italiana che avrebbe dovuto affrontare l’atleta algerina Imane Khelif alle Olimpiadi, ha deciso di ritirarsi dal match dopo soli 45 secondi. Questo gesto ha suscitato reazioni contrastanti, ma per Carini si è trattato di una questione di principio.
Angela Carini è scoppiata in lacrime e si è inginocchiata dopo aver deciso di abbandonare la gara contro Imane Khelif, un incontro che aveva atteso con grande ansia. Carini ha dichiarato di non voler continuare il match dopo aver subito due colpi pesanti dall’atleta algerina. La decisione di ritirarsi è arrivata dopo che Khelif ha sferrato un pugno così potente da sganciare il casco della pugile italiana. Anche se il casco è stato riposizionato, un secondo colpo ha convinto Carini a fermarsi definitivamente.
Carini ha spiegato: “Fa malissimo. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta.” Ha espresso il suo dolore e la sua frustrazione per una gara che non ha potuto continuare. Tuttavia, ha sottolineato che la sua decisione di ritirarsi non era una resa, ma un atto di dignità: “Esco a testa alta.”
La decisione di Carini non è stata solo una questione fisica. L’atleta italiana ha scelto di ritirarsi a causa della controversa presenza di Imane Khelif nel torneo. Khelif è stata oggetto di dibattito a causa dei suoi alti livelli di testosterone, che hanno portato molti a mettere in dubbio la parità di condizioni nel match. Sebbene il CIO abbia ammesso Khelif alle gare femminili, la sua partecipazione è stata segnata da discussioni riguardo alla sua idoneità, soprattutto perché l’atleta è stata esclusa dai Mondiali di boxe dell’anno scorso per la presenza di cromosomi maschili e livelli di testosterone superiori alla norma.
La scelta di Angela Carini di ritirarsi ha trovato supporto anche nei massimi vertici istituzionali del Paese. La premier Giorgia Meloni ha espresso solidarietà, sottolineando l’importanza di competere ad armi pari, mentre il presidente del Senato Ignazio La Russa ha elogiato la decisione di Carini, affermando che il ritiro “le fa onore”.
Carini aveva dichiarato prima del match che si sarebbe battuta con tutta se stessa, ma l’esperienza sul ring le ha mostrato la disparità percepita. “Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male,” ha spiegato Carini, esprimendo amarezza per il fatto che Khelif avanza ai quarti senza aver gareggiato davvero. Le Olimpiadi di Angela Carini finiscono così, ma la sua scelta di abbandonare la competizione pone una questione etica e sportiva che merita attenzione e riflessione nel mondo del pugilato e dello sport in generale.