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Perugia, Marica Remoli, giornalista di 36 anni, ricoverata in ospedale per un mal di schiena, muore subito dopo le dimissioni

Giallo a Montefalco: giornalista muore due giorni dopo le dimissioni ospedaliere

La morte improvvisa di Marica Remoli solleva interrogativi

Montefalco, in provincia di Perugia, è sconvolta per la morte improvvisa della giornalista 36enne Marica Remoli, esperta di comunicazione, deceduta due giorni dopo essere stata dimessa dall’ospedale. Marica era stata ricoverata per 21 giorni presso l’ospedale di Foligno a causa di forti dolori alla schiena provocati da una lombosciatalgia associata a un’ernia del disco. Nonostante avesse mostrato segni di miglioramento al momento delle dimissioni, con un post sui social in cui dichiarava: “In termini di salute sto facendo progressi: ho iniziato di nuovo a camminare e la mia lombosciatica è molto meno dolorosa. I medici dicono che abbiamo superato l’emergenza”, la situazione ha preso una tragica piega inaspettata. La Procura di Spoleto, sotto la guida di Claudio Cicchella, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. L’indagine preliminare è un atto tecnico standard che permette di effettuare accertamenti irripetibili, come l’autopsia, fissata per venerdì, che potrebbe fare luce sulle cause del decesso.

Indagini e reazioni alla morte di Marica

Attualmente, nessuno è indagato, né tra i medici né tra il personale sanitario che ha assistito Marica Remoli durante il suo ricovero. La famiglia della giornalista ha richiesto gli accertamenti per comprendere meglio le circostanze che hanno portato a questo tragico evento, senza però accusare apertamente nessuno. Non hanno presentato alcun esposto formale né si sono avvalsi di consulenti privati. Questo atteggiamento riflette la loro volontà di cercare risposte piuttosto che individuare colpevoli. Nel frattempo, i social media sono stati inondati di messaggi di cordoglio da parte di amici e conoscenti. Anna, un’amica di Marica, ha scritto: “Marica, io non lo avevo visto il tuo ultimo audio. L’ho ascoltato oggi, andando ad aprire la nostra ultima conversazione di qualche giorno fa. Di corsa, come a cercare di capire se c’era ancora tempo per risponderti. Ho sentito la tua voce quando ormai non c’eri più, da nessuna parte, come in un gioco di specchi che a un certo punto si rompono e non si può più uscire da dove si è, anche se intorno tutto riflette”. Questa testimonianza esprime la profondità del dolore e la perdita avvertita dalla comunità che circondava Marica.

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Lorenzo Costantino