Federica Pellegrini commenta il caso del match di boxe tra Angela Carini e Imane Khelif, sottolineando l’importanza dell’equità nello sport e la delicatezza delle questioni legate al genere.
Federica Pellegrini, campionessa di nuoto e membro del CIO, ha espresso la sua opinione sull’incontro di boxe tra l’italiana Angela Carini e l’algerina Imane Khelif alle Olimpiadi del 2024. In un’intervista a La Stampa, Pellegrini ha definito la questione “un tema ultradelicato”. Khelif è nata con un tasso di testosterone più alto della media, ma per Pellegrini, finché gli atleti rientrano nei parametri fissati dalla scienza, possono competere. Ha spiegato che il suo approccio è sempre inclusivo: “Nello sport, però, esiste la fisiologia ovvero il come ci presentiamo, non il come siamo o come ci sentiamo, ed esistono delle regole”.
Pellegrini ha affermato: “Siamo tutti socialmente aperti, e io sono felice se una persona trans decide di cambiare genere perché significa che ha trovato il proprio benessere, ma non credo che sia lecito vedere chi decide per una transizione da uomo o donna rientrare nella categoria sportiva femminile”. Ha continuato dicendo che i tempi di un effettivo cambio ormonale sono troppo lunghi per garantire equità in competizione. Tuttavia, ha sottolineato che Khelif non rientra in questa categoria, essendo sempre stata un’atleta femminile.
Prima del match, Pellegrini ha parlato con Carini, spiegando come le polemiche avessero influenzato la sua serenità: “Le ho detto: ‘Mi spiace tu sia costretta a gareggiare nel caos’. Lei era motivata, ripeteva ‘sono pronta, ce la metto tutta’, ma non poteva essere serena, non era nelle condizioni per concentrarsi sulla sua boxe”. Anche l’algerina Khelif è stata oggetto di speculazioni mediatiche, che Pellegrini ha descritto come una “caccia alle streghe” intollerabile.
Riguardo al ritiro di Carini dopo 46 secondi di combattimento, Pellegrini ha osservato che “esistono le caratteristiche di base” e che ci sono avversari che in certi momenti possono risultare “ingiocabili”. Ha paragonato la situazione a una sua ipotetica gara contro Katie Ledecky nei 1500 metri, una distanza in cui Ledecky è imbattibile. Pellegrini ha ribadito che “ognuno ha il diritto di decidere quale sia il limite per sé” e ha difeso Carini dalla critica per il suo ritiro, sostenendo che la decisione è legittima quando un atleta riconosce i propri limiti.