Il caso di Imane Khelif alle Olimpiadi di Parigi solleva polemiche globali. La pugile algerina, criticata per il suo elevato livello di testosterone, riceve supporto e critiche dai dirigenti sportivi e politici.
Alle Olimpiadi di Parigi, la polemica intorno alla pugile algerina Imane Khelif, di 25 anni, continua a essere un tema caldo. Il dibattito è scoppiato dopo il controverso match contro l’italiana Angela Carini, che si è ritirata dopo meno di un minuto a causa del “troppo dolore” inflitto dai colpi subiti. Questo ha riacceso le accuse di coloro che ritengono che Khelif non avrebbe dovuto competere nel torneo femminile, a causa del suo elevato livello di testosterone. La situazione è diventata ancora più complessa con la diffusione di fake news che la descrivono come una “donna trans” o addirittura un “uomo”. La vicenda ha coinvolto figure politiche di spicco come Abodi, Meloni, e Trump.
Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha dichiarato che Imane Khelif è pienamente titolata a competere tra le donne. Tuttavia, le dichiarazioni del CT spagnolo di pugilato Rafa Lozano hanno alimentato ulteriormente la controversia. Intervenendo a Radio Marca, Lozano ha espresso chiaramente la sua opinione: “Non lo vedo giusto, non lo vedo equo”.
Rafa Lozano, 54enne e ex pugile olimpico con un bronzo ad Atlanta 1996 e un argento a Sydney 2000, ha condiviso la sua esperienza diretta con Khelif. Quando l’atleta algerina si è allenata con la squadra spagnola al CAR Blume di Madrid, Lozano ha notato che “le ha fatto male” a diverse pugili spagnole, tra cui Jennifer Fernandez. “Con chiunque l’abbiamo messa, le ha fatto male,” ha detto Lozano, aggiungendo che Jose Quiles è stato l’unico a competere alla pari con lei. Dal suo punto di vista, “non lo vedo giusto”.
Jose Quiles è un promettente pugile spagnolo di 26 anni, che si è qualificato per i quarti di finale delle Olimpiadi di Parigi battendo il kazako Makhmud Sabyrkhan nella categoria al limite dei 57 kg. Questo è 9 chili in meno rispetto alla categoria di Khelif, che pesa 66 kg, sottolineando la differenza fisica tra i due atleti.
Il dibattito attorno a Khelif continua a sollevare domande importanti sull’equità e l’inclusione nello sport, un argomento che coinvolge non solo atleti e allenatori ma anche il pubblico globale. Le dichiarazioni di Lozano e l’esperienza di Carini evidenziano la complessità di trovare un equilibrio tra fisiologia e partecipazione equa alle competizioni sportive.