Italia & Dintorni

Dipendente McDonald’s incendia il ristorante dove lavora “Troppi i clienti da servire”

Incendia un McDonald’s perché troppo affollato: dipendente condannato a 5 anni di carcere negli Stati Uniti per incendio doloso.

Un dipendente di un McDonald’s di Savannah, in Georgia, è stato condannato a cinque anni di carcere dopo aver appiccato un incendio nel ristorante dove lavorava. L’episodio risale ad aprile 2023, quando il locale era particolarmente affollato e il lavoratore, infastidito dall’elevato numero di clienti da servire, ha deciso di dare fuoco al fast food.

Il gesto, avvenuto in un momento di frustrazione, è stato compiuto incendiando un pezzo di carta e gettandolo in un cassonetto pieno di materiali infiammabili. Secondo quanto riportato da Metro, “l’incendio è diventato così intenso che i clienti in attesa al drive-thru sono stati costretti a rinunciare alle loro ordinazioni e ad andarsene”. Fortunatamente, non ci sono stati feriti, ma il locale è stato evacuato immediatamente.

L’incidente ha causato la chiusura del ristorante per diverse settimane, necessarie per valutare i danni e ricostruire i fatti. Grazie alle telecamere di sorveglianza, il dipendente è stato identificato e arrestato. Si è dichiarato colpevole di incendio doloso e la Corte americana ha emesso una condanna a cinque anni di reclusione per il suo crimine.

Le forze dell’ordine hanno sottolineato la gravità del gesto, dichiarando: “Si tratta di un crimine estremamente violento che espone al pericolo i vigili del fuoco, i soccorritori e i cittadini in generale, oltre a danneggiare oggetti, abitazioni e altre proprietà”. L’incidente ha messo a rischio non solo la struttura del ristorante, ma anche la sicurezza delle persone presenti sul posto e dei soccorritori intervenuti per domare l’incendio.

Questo episodio ha avuto un forte impatto sulla comunità di Savannah e ha evidenziato le conseguenze drammatiche che un gesto impulsivo e pericoloso può avere, non solo per chi lo compie, ma anche per tutti coloro che ne sono coinvolti indirettamente. La sentenza della Corte americana rappresenta un chiaro avvertimento sulle serie conseguenze legali per chi mette a rischio la vita e la sicurezza pubblica.