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Brescia, sconcerto per la morte del 30enne Andrea Faustini dopo un intervento di endoscopia per la rimozione di un polpo

Tragedia a Brescia: Andrea Faustini muore a 30 anni dopo un intervento di routine. Cinque medici indagati per omicidio colposo. La comunità di Lograto in lutto.

Domenica 28 luglio, Andrea Faustini, un giovane di trent’anni originario di Lograto, è morto a seguito di un intervento di endoscopia per la rimozione di un polipo eseguito all’ospedale Poliambulanza. L’operazione, avvenuta circa dieci giorni prima del decesso, sembrava essere di routine, solitamente senza complicazioni. Tuttavia, qualcosa è andato storto, portando a una seconda operazione d’urgenza e al successivo ricovero di Faustini in Terapia Intensiva, dove non si è mai ripreso.

La Procura di Brescia ha aperto un’indagine per omicidio colposo, iscrivendo cinque medici nel registro degli indagati. L’inchiesta è condotta dalla pubblico ministero Claudia Passalacqua, che ha ordinato l’autopsia per determinare le cause del decesso. Solo dopo l’autopsia sarà possibile celebrare il funerale, un momento che amici e familiari attendono per dare l’ultimo saluto a Andrea.

La notizia della morte di Faustini ha scosso profondamente la comunità di Lograto e i suoi conoscenti. Martedì scorso, un momento di preghiera è stato dedicato al giovane in oratorio, un’occasione per i residenti di unirsi nel dolore. Don Sergio Merigo, il parroco del paese, ha espresso cordoglio sui social media, scrivendo: “In questo momento di dolore ci sentiamo uniti nella preghiera per Andrea e di consolazione per i suoi cari.”

L’intervento di Andrea Faustini era considerato di routine e non avrebbe dovuto portare a conseguenze fatali. Questo caso ha sollevato interrogativi sulla procedura seguita e ha messo sotto i riflettori l’operato dei medici coinvolti. L’ospedale Poliambulanza, noto per la sua reputazione, si trova ora ad affrontare una situazione critica mentre le indagini proseguono.

La morte di Andrea Faustini rappresenta una dolorosa perdita per la sua famiglia e la comunità, che attendono risposte definitive dalle autorità competenti per capire cosa sia andato storto durante l’intervento. Nel frattempo, i suoi cari e amici continuano a onorare la sua memoria con amore e affetto, sperando di ottenere giustizia per una vita spezzata troppo presto.