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Silvio Berlusconi chiama Renzi e lo rassicura nessuno stop a patto nazareno

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Silvio Berlusconi ha rivelato di aver sentito telefonicamente il Premier Matteo Renzi e di averlo rassicurato sulla tenuta del patto del nazareno.

Tra i due leader rispettivamente di Forza Italia e Partito Democratico continuano i dialoghi e sembra che Matteo Renzi abbia trovato proprio in Silvio Berlusconi l’alleato più leale.

Silvio Berlusconi ha anche chiesto a Matteo Renzi se vi siano pericoli per la stabilità del governo  o si prevedano elezioni anticipate.

Il Premier e segretario del partito democratico Matteo Renzi ha rassicurato Silvio Berlusconi sostenendo che l’alleanza di governo è salda e l’esecutivo continuerà il suo lavoro fino alla fine della legislatura.

Sia a Matteo Renzi che all’ex cavaliere Silvio Berlusconi, al momento, non conviene ricorrere al voto anticipato perché entrambi stanno vivendo all’interno dei propri partiti un periodo di forti fibrillazioni.

Silvio Berlusconi, dopo l’apertura sulle unioni gay e sullo “Ius Soli”, deve cercare di calmare gli animi degli ex Alleanza Nazionali assolutamente contrari alle due proposte.


Il cavaliere, inoltre, deve cercare di sistemare una volta per sempre la spinosa questione di Raffaele Fitto.

L’ex governatore pugliese ha dichiarato che non ha nessuna volontà di abbandonare Forza Italia e di voler continuare la sua battaglia per un partito dove le scelte vengono effettuate solo ed esclusivamente da Silvio Berlusconi senza sentire l’opinione degli altri dirigenti del partito.

Ancora più difficile la posizione di Matteo Renzi alle prese con un Partito Democratico spaccato in due, con la minoranza del movimento pronta a dare battaglia su Job Act e nuova legge elettorale.

La sensazione è che, fino alla fine, nel Partito Democratico ci sarà la tanto temuta scissione.

Silvio Berlusconi, oltre a ribadire l’appoggio di Forza Italia sulla riforma della legge elettorale, ha anche detto a Matteo Renzi che il suo partito non è stato molto d’accordo sull’apertura del Partito Democratico al Movimento Cinque Stelle circa la scelta del nome del giudice esterno alla consulta.

La telefonata tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si è chiusa con la volontà di incontrarsi nuovamente a metà della prossima settimana per concordare la strategia comune da adottare per portare a termine la legge elettorale.

Silvio Berlusconi con i suoi fedelissimi all’interno di Forza Italia è stato chiaro: il movimento azzurro con i numeri che ha attualmente al Senato ed alla Camera non può permettersi di essere un partito di sola opposizione.

L’ex cavaliere ha poi fissato con i suoi uomini il programma per la riorganizzazione di Forza Italia.

Entro il prossimo 15 marzo ci saranno le assemblee comunali degli azzurri, subito dopo sarà la volta delle assemblee provinciali e nel 2016  si terrà l’assemblea nazionale del partito.

Silvio Berlusconi è stato chiaro con i dirigenti del suo partito: ” … Quindi, se ve la sentite ancora di andare avanti e accettare una nuova sfida dobbiamo tutti rimboccarci le maniche e fare una grande campagna congressuale e per le adesioni a Forza Italia”.

Silvio Berlusconi sembra non avere nessuna voglia di mollare anzi solo qualche giorno fa in una lunga intervista ha chiarito che per dovere morale nei confronti dei figli ed anche perché non vuole abbandonare la politica da sconfitto si ricandiderà alle prossime elezioni alla guida del paese.

Raffaele Fitto però si sta organizzando e sembra che a brevissimo si vedrà con i suoi fedelissimi per insieme decidere una strategia comune.

Berlusconi nell’ultimo discorso è stato chiaro: Forza Italia non si alleerà mai con il nuovo centrodestra.

L’ex cavaliere ha affermato che Forza Italia non ha intenzione di sottoscrivere alleanze sia per le prossime regionali che per le future politiche con partiti che hanno sostenuto il governo Renzi.

Silvio Berlusconi però ha anche riferito che Forza Italia è pronta ad accettare il ritorno di senatori e onorevoli che hanno deciso di ritornare nel movimento degli azzurri dopo l’esperienza con il Nuovo Centrodestra.