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Passeggera dimenticata in autogrill da Flixbus: l’odissea di Chiara Calpini tra rabbia e disagi

Una passeggera di Flixbus, Chiara Calpini, ha raccontato su Facebook la sua drammatica esperienza durante quello che doveva essere un normale viaggio in autobus. La giovane è stata lasciata in un autogrill nel mezzo della Pianura Padana dopo essersi allontanata per pochi minuti durante una sosta. Quando è uscita dal bar, il bus era già ripartito, lasciandola sola e con una parte del suo bagaglio che viaggiava verso Roma al posto suo.

Il racconto di Chiara inizia con un senso di incredulità e rabbia: “Sono stata dimenticata da Flixbus in un autogrill. E non scherzo. Sono uscita con due minuti di ritardo dal bar e se ne erano andati”. Da quel momento, la giovane ha cercato disperatamente di contattare la compagnia, ma senza successo. Scopre che il numero verde è attivo solo fino alle 17, mentre l’incidente è avvenuto alle 18. “Su Facebook le risposte ai messaggi sono automatiche e suonano particolarmente beffarde mentre stai sudando freddo in un parcheggio”.

La situazione si aggrava quando Chiara, in attesa di un eventuale ritorno del bus, scopre da un benzinaio che non è la prima persona a vivere una situazione simile. Un mese prima, un’altra ragazza era stata lasciata nello stesso autogrill, scoppiando in lacrime per la disperazione.

Senza altre opzioni, Chiara decide di chiedere un passaggio agli automobilisti che si fermano all’autogrill. Dopo qualche tentativo fallito, una coppia di ventenni, Francesco e Giulia, si offre di portarla a Parma, da dove riuscirà finalmente a prendere un treno per Roma.

Nel suo post, Chiara ha sottolineato come il problema di essere lasciati indietro non sia isolato. Ricercando online, ha scoperto numerosi altri casi simili, con persone anziane, invalide e minorenni che hanno subito lo stesso trattamento, senza assistenza o garanzie di recuperare i propri bagagli.

Flixbus, contattata da Fanpage.it, ha risposto con una nota in cui esprime dispiacere per l’accaduto, ma ribadisce che il loro servizio è vincolato a una tabella oraria predefinita, simile al trasporto ferroviario. “Il rispetto di tali orari è cruciale anche e soprattutto per la possibile presenza a bordo di persone il cui viaggio prevede un’interconnessione”, ha dichiarato l’azienda, manifestando comunque vicinanza alla passeggera per il disagio vissuto.