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Chioggia, lascia il gatto al fidanzato, lui lo massacra di botte perché era un regalo dell’ex, il micio muore dopo giorni d’agonia

La violenza contro un gatto a Chioggia scatena indignazione, con associazioni animaliste pronte a chiedere giustizia per il povero animale.

Il gatto muore dopo giorni di sofferenza

Il terribile episodio di violenza contro un gatto di nome Green è avvenuto nei giorni scorsi a Chioggia, in provincia di Venezia.

La proprietaria dell’animale aveva affidato il suo amico felino al compagno mentre era a lavoro, chiedendogli semplicemente di nutrirlo e prendersene cura per qualche ora. Al suo ritorno, però, ha trovato una scena scioccante: il sangue era sparso ovunque e il gatto era in condizioni gravissime.

Green, di soli due anni, è stato immediatamente portato in una clinica veterinaria di Padova, dove ha lottato per la vita per diversi giorni, ma alla fine non ce l’ha fatta. L’animale riportava ferite gravissime al cranio, alle gambe e agli organi interni.

Secondo le ricostruzioni, l’uomo avrebbe aggredito il gatto in un attacco di ira, motivato dal fatto che l’animale fosse un regalo dell’ex fidanzato della sua compagna.

In un primo momento, l’aggressore ha cercato di nascondere la verità, attribuendo le ferite a cause misteriose, ma successivamente ha confessato tutto. L’episodio ha sollevato forti reazioni, soprattutto da parte delle associazioni animaliste.

Le associazioni chiedono giustizia e leggi più severe

L’associazione Lav (Lega Anti Vivisezione) ha commentato l’accaduto sottolineando come questi atti di violenza sugli animali possano rappresentare l’anticamera di violenze future sulle persone:

“Un delitto avvenuto in famiglia che ha in sé anche gli aspetti che possono condurre ai femminicidi, considerato che la violenza sugli animali è spesso l’anticamera della violenza sulle persone”,

ha dichiarato la Lav. L’associazione ha inoltre affermato che si impegnerà con il suo ufficio legale affinché il responsabile riceva la pena massima prevista dalla legge.

Anche la Lndc Animal Protection ha deciso di sporgere denuncia, con la presidente Piera Rosati che ha dichiarato:

“Faremo di tutto, in sede processuale, per chiedere che venga dato il massimo della pena a questa persona, consapevoli che non sarà comunque sufficiente per il male che ha fatto”. Ha poi aggiunto: “Quest’uomo è chiaramente disturbato e pericoloso. Non si può tollerare che la presunta gelosia nei confronti dell’ex fidanzato venga sfogata in questo modo su un povero gatto”.

La Rosati ha espresso preoccupazione per la possibilità che una persona capace di tali atti possa estendere la sua violenza ad altri animali o persone.

Le associazioni animaliste hanno criticato il Parlamento per il mancato inasprimento delle pene nei confronti di chi commette reati contro gli animali. “Siamo ancora in attesa che il Parlamento riprenda la discussione sulla proposta di legge presentata dall’intergruppo per i diritti degli animali”, ha affermato Lav, ricordando che finora non si è dato sufficiente peso alla gravità di questi crimini.