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Bufera su Vittorio Feltri dopo la frase “I ciclisti mi piacciono solo investiti”, la dura replica di Marco Scarponi, “Mio fratello ucciso due volte”

Durante un convegno a Milano, il direttore editoriale de Il Giornale e consigliere regionale lombardo di Fratelli d’Italia, Vittorio Feltri, ha dichiarato di “apprezzare i ciclisti solo quando vengono investiti”. Le affermazioni hanno suscitato un’ondata di polemiche e profonda indignazione, soprattutto tra coloro che hanno perso familiari in incidenti stradali.

Le parole di Feltri e la tragica morte di Michele Scarponi

Il 22 aprile 2017, il ciclista Michele Scarponi è stato investito e ucciso da un furgone mentre si allenava per il Giro d’Italia. Per Vittorio Feltri, che ha espresso una dichiarazione provocatoria sui ciclisti, questi eventi potrebbero aver rappresentato un “motivo di gioia”. La frase “i ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti” ha riacceso il dolore di numerose famiglie colpite da tragedie simili. Nel 2023, secondo l’Asaps (Associazione dei sostenitori della Polizia stradale), sono almeno 212 i ciclisti morti sulle strade italiane, di cui 39 solo in Lombardia. Un numero che, con almeno 154 ciclisti deceduti al 22 settembre, rischia di essere superato nel 2024.

Tra le voci di sdegno spicca quella di Marco Scarponi, fratello di Michele e segretario generale della Fondazione intitolata al ciclista: “Le parole di Feltri sono orribili, ci hanno rovinato la giornata”. L’ex campione di ciclismo avrebbe compiuto 45 anni proprio il giorno in cui il giornalista ha espresso la sua opinione, rendendo il commento ancora più doloroso per i familiari riuniti per ricordare Michele.

Le denunce delle associazioni e la richiesta di dimissioni di Feltri

Le parole di Feltri sono state giudicate inaccettabili dalle associazioni che si occupano di sicurezza stradale. La Fondazione Michele Scarponi ha dato mandato all’avvocato Tommaso Rossi di presentare una denuncia alla Procura della Repubblica, sostenendo che quelle dichiarazioni rappresentino un’istigazione a delinquere e un danno per le associazioni che promuovono la cultura del rispetto sulla strada.

Anche l’Associazione Gabriele Borgogni ha deciso di querelare il consigliere di Fratelli d’Italia. La presidente Valentina Borgogni ha espresso incredulità e dolore per le parole di Feltri: “Faccio veramente fatica a comprendere parole simili da un altro essere umano, per altro padre di quattro figli. Se penso al dolore dei miei genitori e a quello di tanti altri genitori che ho incontrato in questi anni, ai quali è stato strappato un figlio così violentemente, non mi sembra vero quello che il giornalista Feltri ha riportato”.

Nel frattempo, l’associazione milanese “Sai che puoi” ha lanciato una campagna di mail bombing per chiedere le dimissioni di Feltri dalla carica di consigliere regionale in Lombardia. Sono state inviate decine di migliaia di email indirizzate a lui, ai capigruppo del Consiglio regionale e al Presidente Attilio Fontana per richiedere non solo le sue dimissioni ma anche un impegno concreto da parte del Consiglio per la sicurezza stradale.