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Attacco russo su Vovchansk: utilizzata una delle armi non nucleari più potenti al mondo, “La madre di tutte le bombe”

Un filmato mostra un attacco russo a Vovchansk, nell’oblast di Kharkiv, con una potente arma che potrebbe essere la bomba termobarica ODAB-9000.

La “bomba a vuoto” a Vovchansk

Martedì mattina sono circolati video dell’attacco a Vovchansk, nel nord-est dell’Ucraina, con una bomba definita dai media pro-Cremlino come una delle armi non nucleari più potenti.

L’agenzia Insider ha condiviso le immagini, attribuendo l’attacco alla bomba planante da tre tonnellate ODAB-9000, nota anche come “la madre di tutte le bombe”.

Un canale Telegram ucraino ha però smentito, affermando che si trattava della termobarica ODAB-3000, accusando i “Rashisti” di diffondere false informazioni sull’utilizzo di armi più potenti.

Le armi termobariche in conflitto

Le bombe termobariche, o “a vuoto”, assorbono ossigeno per creare esplosioni ad alta temperatura, con effetti devastanti. Secondo l’International Review of the Red Cross, il loro impiego in zone civili potrebbe configurare un crimine di guerra.

I milblogger russi continuano a sostenere che l’arma utilizzata fosse la ODAB-9000. «Si è deciso di usare qualcosa di fantastico a Volchansk: la bomba a vuoto ODAB-9000», si legge su un canale pro-Cremlino, ribadendo la potenza di questa arma.

Dubbi sull’arma e la situazione sul campo

L’attacco è avvenuto pochi giorni dopo che le truppe ucraine avevano ripreso l’impianto chimico di Volchansky, innescando pesanti bombardamenti russi.

Dubbi rimangono sull’arma usata: potrebbe trattarsi di una FAB-9000, come suggerito da Crash Report. Secondo il dottor Sidharth Kaushal, esperto del Royal United Services Institute, l’utilizzo di armi termobariche non è nuovo nel conflitto ucraino.

Bombe guidate come la FAB-1500 sono state frequentemente impiegate nelle aree orientali del Paese, e la Russia ha intensificato attacchi aerei e missilistici, colpendo infrastrutture energetiche ucraine prima dell’inverno.

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Lorenzo Costantino