Una studentessa dell’Università di Bari si è laureata con lode discutendo una tesi su adolescenti a rischio devianza, con il padre che ha assistito alla seduta dal carcere in videochiamata.
Il padre, detenuto, ha potuto seguire online la discussione della figlia, emozionando tutti i presenti. “La ragazza ha pianto”, ha raccontato il professor Ignazio Grattagliano, docente di Criminologia clinica e Psichiatria forense. La partecipazione del padre, seppur a distanza, ha sottolineato l’importanza del valore relazionale anche in condizioni difficili. La studentessa ha discusso una tesi toccante e personale, laureandosi con il massimo dei voti, 110/110, in Scienze della formazione.
La discussione della tesi si è tenuta nell’aula Don Tonino Bello del Dipartimento di Scienze della formazione, psicologia e comunicazione. La commissione era presieduta dalla professoressa Valeria Rossini e composta dai docenti Vito Balzano, Anna Civita, Pasquale Musso, e Vittoria Rubini. Grazie alla collaborazione tra l’Università, la magistratura di sorveglianza e la direzione del carcere, è stato possibile organizzare il collegamento a distanza, permettendo al padre di essere presente in questo momento speciale.
La difficile condizione di lontananza familiare è stata affrontata con forza dalla studentessa, che ha scelto un tema di tesi vicino al proprio vissuto. “È chiaro che rimangono nostalgia e dolore”, ha commentato il professor Grattagliano, sottolineando come l’affettività sia un problema per i detenuti. La discussione della tesi ha rappresentato un importante traguardo per la studentessa, che ha ottenuto il plauso della commissione e dimostrato come la distanza possa essere superata attraverso la determinazione e lo studio.