Il giornalista Bruno Vespa ha lasciato indignato la celebrazione per i 100 anni della radio e i 70 della televisione italiana, svoltasi a Roma, al Palazzo dei Congressi, lamentando la mancata menzione del suo programma “Porta a Porta”.
Durante la cerimonia dedicata ai 100 anni della radio e ai 70 anni della televisione pubblica italiana, il giornalista Bruno Vespa ha deciso di abbandonare l’evento, manifestando apertamente il suo disappunto. L’evento si è svolto a Roma, presso il Palazzo dei Congressi, e ha visto la partecipazione di numerosi volti noti del panorama televisivo e radiofonico italiano.
In una nota diffusa dallo stesso Vespa, il giornalista ha spiegato i motivi del suo gesto: “Ieri sera al Palazzo dei Congressi ho abbandonato la celebrazione dei 100 anni della radio e dei 70 della televisione indignato per il trattamento riservato a Porta a Porta“. Il programma, condotto da Vespa da oltre trent’anni, non è stato menzionato durante l’evento, nonostante siano stati citati altri programmi storici della Rai.
Nel corso dell’evento sono stati ricordati diversi programmi che hanno segnato la storia della televisione italiana. Tra questi, spiccano “TV7” di Sergio Zavoli, “Quark” di Piero Angela, “Mixer” di Giovanni Minoli e “Chi l’ha visto?”, con un omaggio alla compianta Donatella Raffai e all’attuale conduttrice Federica Sciarelli. Tuttavia, secondo Vespa, non è stata fatta alcuna menzione del programma “Porta a Porta”, che va in onda su Rai 1 dal 1996 e rappresenta un pilastro dell’informazione politica e sociale in Italia.
Vespa ha sottolineato: “Accanto al doveroso omaggio a monumenti dell’informazione televisiva come il Tv7 di Sergio Zavoli e il Quark di Piero Angela, sono stati ricordati giustamente tra gli altri programmi Mixer di Giovanni Minoli e Chi l’ha visto dalla compianta Donatella Raffai all’attuale conduttrice Federica Sciarelli. Non una parola, né una immagine sui 30 anni di Porta a Porta. Cambiano le stagioni, ma l’anima profonda della Rai resta sempre dalla stessa parte”.
Il gesto di Bruno Vespa ha suscitato molte reazioni, evidenziando una frattura tra il giornalista e la Rai. Vespa, che ha condotto alcune delle trasmissioni più seguite della storia della televisione italiana, si è detto amareggiato per la mancanza di riconoscimento al suo lavoro, nonostante il suo programma sia stato spesso definito “la terza Camera del Parlamento” per la sua rilevanza nel dibattito politico italiano.
Vespa ha concluso la sua nota con un commento amaro: “Cambiano le stagioni, ma l’anima profonda della Rai resta sempre dalla stessa parte”.