Incidente sulla zip-line Fly Emotion, morì un 41enne: l’amara scoperta, l’ultimo collaudo risale al 2011
La zip-line Fly Emotion in Valtellina non è stata sottoposta a controlli regolari dal 2011, anno dell’inaugurazione. È quanto emerge dalla relazione tecnica preliminare dell’indagine sull’incidente del 5 maggio, che ha causato la morte di Ghizlane Mouthair, 41enne marocchina.
L’inchiesta della Procura di Sondrio
La Procura di Sondrio, guidata dal pm Pietro Basilone, ipotizza che l’incidente sia stato causato da un errore umano nella fase di vestizione della vittima. Sono indagate cinque persone, tra cui l’amministratore delegato di Fly Emotion e tre addetti alla sicurezza. La perizia tecnica disposta dalla Procura è in corso, con particolare attenzione alle condizioni dell’impianto e delle imbracature.
Mancanze nei controlli e autorizzazioni
La relazione tecnica ha evidenziato che, oltre al collaudo iniziale del 2011, non sono stati effettuati i controlli annuali obbligatori. Inoltre, l’autorizzazione comunale sarebbe stata concessa senza il parere della Commissione provinciale di vigilanza, sollevando dubbi sulla gestione dell’impianto.
Ipotesi sulla dinamica dell’incidente
Un altro punto focale riguarda le imbracature utilizzate. Mouthair avrebbe dovuto percorrere la zip-line in posizione prona, con il tronco sostenuto e le gambe immobilizzate. Alcuni testimoni, tuttavia, hanno dichiarato di averla vista scendere in posizione eretta, alimentando l’ipotesi che le cinghie si siano rotte poco prima dell’arrivo, causando la caduta fatale.