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Covid in aumento i ricoveri con la variante Xec: trasmissibilità elevata e sintomi diversi

La variante Xec del coronavirus Sars-CoV-2 mostra una crescente diffusione globale, con sintomi modificati rispetto alle precedenti varianti.

La variante Xec promette di diventare predominante

Un gruppo di scienziati giapponesi ha analizzato attentamente la variante Xec del coronavirus, concludendo che ha il potenziale per diventare la variante Covid predominante a livello mondiale.

Secondo gli studi condotti, la variante presenta una trasmissibilità superiore rispetto a quella di KP.3.1.1, attualmente la più diffusa. Questa caratteristica rende la Xec una minaccia significativa, con mutazioni che favoriscono la sua diffusione e una maggiore capacità di aggirare le difese immunitarie.

Nuovi sintomi legati alla variante Xec

Come accaduto con altre varianti di Sars-CoV-2, anche la variante Xec ha modificato i sintomi rispetto a quelli più comuni durante le prime fasi della pandemia. Secondo Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit e professore all’università Tor Vergata di Roma, “oggi non vediamo più la perdita dell’olfatto o del gusto come nei primi anni, e anche la polmonite è meno frequente”.

I sintomi principali legati alla variante Xec includono una forte tosse, congestione nasale e, in alcuni casi, perdita di appetito e affaticamento eccessivo. Andreoni sottolinea inoltre l’importanza di indossare la mascherina quando si risulta positivi, in particolare per proteggere le persone anziane.

Lieve aumento dei ricoveri in Italia

Secondo i dati dell’ultimo monitoraggio, tra il 10 e il 16 ottobre, si è registrato un lieve incremento dei ricoveri legati al Covid in Italia. In particolare, 2.355 persone sono state ricoverate in area medica, con un tasso di occupazione dei posti letto che ha raggiunto il 3,8%, rispetto al 3,5% della settimana precedente. Anche i ricoveri in terapia intensiva sono aumentati leggermente, passando dallo 0,8% all’1%, con 86 persone attualmente ricoverate.

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Lorenzo Costantino