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L’ultimo saluto a Leonardo, 15enne che si è tolto la vita perché tormentato dai bulli, la madre “Il Preside? Gli ho detto di andarsene”

Viktoryia Ramanenka, madre di Leonardo Calcina, il 15enne di Senigallia che si è tolto la vita a causa di presunti episodi di bullismo, racconta il suo dolore e chiede giustizia.

Il giovane, vittima di tormenti continui da parte di alcuni compagni di scuola, ha usato la pistola d’ordinanza del padre per porre fine alla sua sofferenza.

La madre, Viktoryia, 39 anni, originaria di Minsk e contabile con una laurea in economia, ha descritto il rapporto speciale con il figlio, definendolo simbiotico e pieno di amore.

Il racconto della madre: bullismo e indifferenza

In un’intervista, Viktoryia ha spiegato come il figlio le avesse raccontato di essere stato preso di mira da due ragazzi e una ragazza che lo bullizzavano.

Leonardo aveva anche chiesto aiuto a un professore il 9 ottobre, ma la risposta ricevuta non era stata quella sperata: il docente gli aveva ricordato che la scuola è obbligatoria fino ai 16 anni e non aveva informato i genitori della situazione.

“Leo mi ha mandato dei WhatsApp per dirmi che non ce la faceva più”, ha raccontato la madre. La famiglia aveva pensato di denunciare i fatti ai carabinieri, ma Leonardo sperava di risolvere la questione parlando con i bulli, confidando nella sua bontà d’animo.

Le indagini e le denunce

La madre di Leonardo ha già presentato due denunce per segnalare gli episodi di bullismo a scuola e l’indifferenza degli insegnanti.

Insieme al suo avvocato, Pia Perricci, Viktoryia intende portare avanti altre segnalazioni per garantire che venga fatta giustizia per il figlio. In un’intervista, la donna ha dichiarato di non essere pronta a perdonare i bulli, ma prega affinché capiscano il dolore che hanno causato e non si comportino mai più così con nessuno.

Senigallia divisa tra polemiche e accuse

Dopo il funerale di Leonardo, la comunità di Senigallia è divisa tra polemiche e accuse reciproche. I genitori puntano il dito contro le istituzioni scolastiche, accusando docenti e dirigenti di non aver fatto abbastanza per proteggere il ragazzo.

Alcuni ritengono che gli insegnanti abbiano ignorato episodi di bullismo che non potevano passare inosservati, mentre altri accusano i compagni di classe di omertà. Tuttavia, ci sono anche critiche rivolte alla famiglia, con persone che si chiedono come mai i genitori non abbiano notato prima i segnali di sofferenza di Leonardo.

Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla procura dei minori di Ancona, sono in corso per chiarire le responsabilità dei tre minorenni coinvolti nelle accuse di bullismo.

Il Ministero dell’Istruzione ha inviato ispettori per indagare se vi siano stati episodi di bullismo all’interno dell’istituto Panzini di Senigallia, dove Leonardo frequentava le lezioni. Nel frattempo, l’ex garante regionale dei diritti dei minorenni delle Marche, Andrea Nobili, ha chiesto di evitare di puntare il dito contro altri giovani e le istituzioni, sottolineando la necessità di affrontare in modo serio il tema del disagio giovanile, che spesso ha radici profonde.

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Lorenzo Costantino