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Si sveglia dal coma, perde 39 anni di memoria e pensa di essere nel 1980, uno shock lo specchio: la storia di Luciano

Luciano, investito nel 2019, ha perso la memoria degli ultimi 39 anni della sua vita, ritrovandosi nel 1980 senza riconoscere né i suoi figli né sua moglie.

La drammatica amnesia di Luciano: convinto di essere ancora nel 1980

Nel 2019, Luciano D’Adamo, 63 anni, è stato investito da un’auto a Roma e ha perso la memoria degli ultimi 39 anni della sua vita. Prima dell’incidente, Luciano ricordava perfettamente la sua vita nel 1980: lavorava all’aeroporto di Fiumicino, era fidanzato con una ragazza di 19 anni e viveva a Monte Mario. Dopo l’incidente, si è svegliato in ospedale convinto che fosse ancora quell’anno.

Non riconosceva né la donna che si presentava come sua moglie né l’uomo che diceva di essere suo figlio. Era incredulo: “Mi chiamavano ‘papà’, ma come poteva un uomo più grande di me essere mio figlio?”. Quando si è guardato allo specchio e ha visto un uomo invecchiato, ha capito che qualcosa di profondo era cambiato. L’incidente gli aveva cancellato decenni di vita, compresi eventi cruciali come il matrimonio con la fidanzata e la nascita dei suoi figli. Il neurologo che lo ha seguito ha definito il caso “rarissimo” e ha dichiarato: “Non ho mai visto un’amnesia così estesa”.

La difficile ricostruzione di una vita perduta

Nonostante l’amnesia, Luciano ha cercato di adattarsi al nuovo mondo che lo circondava, assistito dalla famiglia e dai medici. Il trauma cranico subito gli ha cancellato ogni ricordo dopo il 1980, facendogli perdere familiarità con tecnologie moderne come i telefoni cellulari e i navigatori satellitari. “Ricordo lo stupore quando ho visto un’auto con uno schermo che indicava la strada”, racconta.

Le difficoltà non sono solo psicologiche: Luciano non ha ricevuto alcun risarcimento per l’incidente, poiché l’investitore non è mai stato identificato e non ci sono testimoni dell’accaduto. La sua famiglia, tuttavia, gli è sempre stata vicina e ha cercato di alleggerire la situazione anche con qualche scherzo. “Appena uscito dall’ospedale, mio figlio mi ha detto ridendo: ‘Papà, mi devi ancora 5.000 euro!’ e io non sapevo nemmeno cosa fossero gli ‘euro’”.

Luciano si è trovato ad affrontare anche momenti di grande dolore, come scoprire che sua madre era morta anni prima. Tuttavia, con grande determinazione, ha imparato gradualmente a vivere nel presente. Adesso lavora nella manutenzione di una scuola, cercando di ricostruire giorno dopo giorno i rapporti con i suoi cari, compresa la moglie, che per lui è diventata di nuovo una sconosciuta da riscoprire.

Un passato svanito, un futuro da ricostruire

Luciano sa che non recupererà mai i suoi ricordi, ma non ha smesso di adattarsi alla sua nuova realtà. Ha visto anche il film “Quando” di Walter Veltroni, in cui il protagonista perde la memoria in circostanze simili, e ha trovato molti punti in comune con la sua storia: “Sembrava che i medici avessero parlato con Veltroni, tanti dettagli erano uguali”. Oggi, come tutti, Luciano ha un cellulare, ma come sfondo ha scelto una foto del 1980: quella della ragazza di 19 anni che doveva sposare, la stessa che, nonostante tutto, è ancora sua moglie.

Published by
Lorenzo Costantino