Lorenzo Cubello e Fabio Tosi, entrambi nati a Bologna, hanno perso la vita in un’esplosione nella sede della Toyota Material Handling.
I due operai Lorenzo Cubello, 37 anni, e Fabio Tosi, 34 anni, sono deceduti a seguito di un’esplosione avvenuta ieri nel reparto di logistica della Toyota Material Handling, situata alle porte di Bologna. Cubello è morto sul colpo, mentre Tosi è deceduto durante il trasporto in ospedale, dove è arrivato in condizioni critiche. L’esplosione, che ha provocato il crollo di alcune strutture, ha coinvolto anche altri lavoratori, causando 11 feriti, di cui 2 in gravi condizioni.
L’esplosione è stata così potente da essere percepita a decine di chilometri di distanza, gettando nello sconforto i colleghi delle vittime, che si sono radunati fuori dai cancelli dell’azienda. La Toyota Material Handling è una multinazionale che produce carrelli elevatori e che ha sede nello storico stabilimento ex Cesab.
Il sindaco di Calderara, Giampiero Falzone, ha subito espresso preoccupazione in merito alla gravità dell’accaduto, sottolineando la forte scossa percepita dai residenti. Numerosi cittadini, preoccupati per parenti e amici che lavorano nello stabilimento, hanno cercato notizie attraverso i social. Tra questi Alessandra, che ha scritto: “A chi mi posso rivolgere per avere notizie? Mia nipote lavora là, devo sapere qualcosa, ma come???”
Le forze dell’ordine, giunte immediatamente sul luogo, hanno fornito i primi soccorsi, inclusi supporti psicologici per aiutare le famiglie e i lavoratori coinvolti. Successivamente, sono intervenuti anche psicologi di base per assistere coloro che ne avevano bisogno. I feriti sono stati trasportati all’ospedale di San Giovanni in Persiceto, dove hanno descritto il boato dell’esplosione come “mai sentito prima”.
Tra gli operai sopravvissuti è emerso un forte senso di sgomento e shock. Alcuni hanno raccontato di essere stati spostati dalla forza dell’esplosione come fossero “pesi morti”, mentre altri hanno ricordato i momenti concitati, con una collega che urlava “Fuori tutti!”, pensando che si trattasse di un’emergenza dovuta a un terremoto.