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Jannik Sinner: la difficile convivenza con il caso Clostebol, il tennista italiano deluso “ho capito chi non è mio amico”

Jannik Sinner ha affrontato mesi complessi legati alla vicenda del Clostebol, gestendo con difficoltà il peso delle accuse di doping, poi totalmente smentite.

Le difficoltà emotive di Sinner

Il tennista italiano Jannik Sinner, numero uno al mondo, ha recentemente condiviso le sue emozioni riguardo al periodo in cui è stato coinvolto nella vicenda del Clostebol. In un’intervista rilasciata per lo speciale di Sky “Jannik oltre il tennis, Sinner si racconta”, ha descritto la difficoltà di gestire la situazione e il timore di perdere il controllo. Sinner ha spiegato: “È stato difficile perché non potevo aprirmi con tante persone. Non sapevo come comportarmi.”

Il controllo e la concentrazione sul campo da tennis

Sebbene non abbia potuto parlare apertamente del caso, Sinner ha cercato di mantenere la concentrazione sul campo, anche se non è stato semplice fingere serenità. Il tennista ha raccontato di aver reagito con pragmatismo: “Dopo un po’ mi sono detto: alla fine non ho fatto niente di sbagliato. Non potevo controllare cosa sarebbe successo.” Tuttavia, giustificare la mancanza di sorrisi ai tifosi è stato complicato, soprattutto in momenti in cui non poteva esprimere liberamente le sue emozioni.

La reazione del mondo del tennis

Quando la notizia della sua totale estraneità ai fatti è diventata pubblica, la pressione è aumentata. In particolare, Sinner ha raccontato come sia stato difficile allenarsi poco prima di uno Slam a causa dell’attenzione mediatica. “Abbiamo deciso che era meglio non allenarsi subito, perché ci sarebbe stato troppo clamore.” La vicenda ha anche permesso a Sinner di valutare meglio i rapporti con i colleghi: “Ho capito chi è mio amico e chi no. Mi ha fatto capire tante cose.”

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Lorenzo Costantino