Il decesso è avvenuto il 19 ottobre, anche se la notizia è emersa solo ora. Dopo aver cenato con funghi presumibilmente appartenenti alla specie velenosa amanita phalloides, che gli sarebbero stati donati da amici, Mascherpa ha accusato un malore. Trasportato inizialmente all’ospedale Maggiore di Lodi, le sue condizioni si sono rapidamente aggravate, portando i medici a predisporre il trasferimento al Policlinico di Milano con l’intenzione di effettuare un trapianto di fegato, intervento che non è stato possibile realizzare prima del decesso.
L’amanita phalloides è noto per essere uno dei funghi più tossici e mortali, particolarmente insidioso per la sua somiglianza con altre specie commestibili. La sua tossicità agisce principalmente sul fegato, causando danni irreparabili che spesso conducono a un esito fatale se non trattati tempestivamente.
La moglie di Mascherpa è stata sottoposta a controlli medici subito dopo l’accaduto, ma i sanitari non hanno riscontrato sintomi gravi, suggerendo che la sua esposizione al veleno possa essere stata inferiore.