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Apocalisse a Valencia, oltre mille soldati e cani impiegati per la ricerca di corpi, si temono molte vittime

La Spagna affronta la devastante alluvione che ha colpito la provincia di Valencia causando almeno 51 vittime e numerosi dispersi. Il Ministero della Difesa ha mobilitato un piano di intervento massiccio, con l’impiego di obitori mobili, squadre cinofile e supporto psicologico per le famiglie delle vittime.

Il piano di emergenza del Ministero della Difesa

La ministra della Difesa Margarita Robles ha riferito al Congresso che sono stati schierati oltre 1.000 soldati, di cui 500 già impegnati nelle operazioni di soccorso nelle zone isolate. Il piano di intervento comprende l’uso di elicotteri del Battaglione di Emergenza e mezzi dell’Aeronautica Militare, oltre a un contingente di psicologi militari e unità cinofile addestrate per il recupero dei corpi.

L’intervento delle forze militari

Il soccorso viene coordinato principalmente dall’Unità Militare di Emergenza (UME), con il supporto di squadre del Comando delle Operazioni Speciali (MOU) che hanno dispiegato truppe nelle zone colpite, come Letur e Mira. La Generalitat Valenciana gestisce le operazioni di salvataggio, mentre il governo centrale ha escluso l’innalzamento dell’allerta a livello 3, mantenendo il comando nelle mani delle autorità regionali.

Il sostegno dell’Unione Europea

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso vicinanza alla Spagna e ha attivato il sistema satellitare Copernicus per fornire immagini precise delle aree colpite, agevolando i soccorsi. Von der Leyen ha dichiarato che l’Europa è pronta ad aiutare, e ha ribadito la necessità di affrontare le emergenze legate ai cambiamenti climatici. Anche il commissario alla Gestione delle crisi Janez Lenarcic ha assicurato che il Meccanismo Europeo di Protezione Civile è attivabile in caso di necessità, garantendo un rapido invio di aiuti.

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Lorenzo Costantino