La maestra Marisa Francescangeli è stata sospesa per aver fatto pregare gli alunni. Il tribunale di Oristano ha confermato la sanzione, rigettando il ricorso.
La 59enne Marisa Francescangeli, maestra in una scuola primaria di San Vero Milis, era stata sospesa per 20 giorni con stipendio ridotto dopo aver recitato preghiere in classe, nonostante non fosse insegnante di religione. A seguito del ricorso della docente, il tribunale del Lavoro di Oristano, con la giudice Consuelo Mighela, ha confermato la sanzione, sottolineando che tali attività violavano i principi di laicità della scuola pubblica e i doveri della docente.
La sospensione della docente risale a un episodio del 22 dicembre 2021, quando Francescangeli fece recitare agli alunni il Padre Nostro e l’Ave Maria. Subito dopo, due madri segnalarono l’accaduto alla preside, portando alla sanzione emessa dall’Ufficio scolastico provinciale di Oristano.
Assistita dal sindacato Uil scuola, la maestra aveva chiesto l’annullamento della sanzione, sostenendo la violazione dei termini di contestazione e invocando la libertà d’insegnamento.
Durante l’udienza, la maestra ha confermato l’episodio e raccontato anche di un momento di “benedizione” con un olio profumato, detto “olio di Nardo”.
La giudice ha giudicato queste attività estranee al ruolo di docente e ha confermato che le pratiche di culto erano incoerenti con il curriculum scolastico della scuola.