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Alluvione Valencia, devastazione e ritardi nei soccorsi, ci sono ancora cadaveri nelle auto, saliti a 158 i morti

La violenta inondazione a Valencia ha causato almeno 158 vittime e gravi danni, mentre nei comuni colpiti manca ancora un’organizzata assistenza governativa, creando disperazione e isolamento.

Il bilancio drammatico delle vittime a Valencia

A Chiva, colpita duramente dalla recente alluvione, mancano acqua potabile, elettricità e gas. Secondo il sindaco Amparo Fort, la situazione è drammatica: «Se per ora si contano dieci morti ufficialmente, io me ne aspetto alla fine solo da noi centinaia», dichiara, preoccupato per le zone ancora inaccessibili.

Sulle strade, molte auto abbandonate durante l’inondazione potrebbero nascondere ulteriori vittime, contribuendo a un bilancio delle perdite che continua ad aggravarsi.

Valencia, l’attesa dei soccorsi

Nei paesi colpiti, come Chiva e Cheste, i soccorsi stentano ad arrivare. La risposta dell’esercito e della protezione civile si è rivelata lenta e limitata. Solo venerdì, a tre giorni dall’alluvione, l’esercito è intervenuto, mentre un elicottero con scorte di acqua potabile è atterrato a Torrent appena giovedì.

Solidarietà tra residenti e giovani volontari

Nella devastata Paiporta, cittadini e giovani volontari provenienti da Valencia si uniscono per aiutare nella pulizia delle strade. Alcuni volontari, definiti angeli del fango, arrivano a piedi da diverse città, muniti di stivali e pale. La popolazione locale, tra cui italiani residenti come Ughetta Sanna e Gaetano Marletta, esprime frustrazione per l’assenza di supporto adeguato e racconta scene di disperazione e lotta per la sopravvivenza: «L’acqua è salita a tre metri in pochi minuti. Io ho avuto solo il tempo di prendere le chiavi di casa e scappare», afferma Marletta.

La devastazione a Paiporta

La cittadina di Paiporta, parte dell’hinterland di Valencia, mostra uno scenario desolante: migliaia di auto sommerse dal fango e famiglie costrette a lasciare le case. La sindaca Maribel Albalat descrive: «Non c’è stato alcun preavviso, l’acqua ha allagato tutto», con ancora decine di dispersi.

La rabbia dei sopravvissuti

In molte delle zone colpite, i cittadini esprimono disillusione per i mancati avvertimenti e i ritardi nei soccorsi. «Vedrete il bilancio delle vittime sarà molto più alto di quanto stanno dicendo», confida un residente di Chiva, temendo che molti altri corpi saranno ritrovati nelle case e nei veicoli intrappolati.

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Lorenzo Costantino