Violenti nubifragi colpiscono la Catalogna e il Levante spagnolo, con voli deviati e infrastrutture danneggiate. Il re Felipe VI promette sostegno ai cittadini.
L’impatto di una nuova Dana ha causato intense piogge nella regione di Barcellona e nella provincia di Castellon. La Protezione civile ha emesso un’allerta rossa, con messaggi di es-Alert per avvisare la popolazione del rischio di piogge torrenziali. Dalle prime ore del mattino, le condizioni meteorologiche avverse hanno portato alla deviazione di almeno 17 voli dall’aeroporto di El Prat, dove alcune aree sono state allagate. I collegamenti ferroviari regionali gestiti dalla Renfe sono stati temporaneamente sospesi per sicurezza.
Danni contenuti ad Aldaia: il sindaco fa chiarezza
Nella zona di Aldaia, presso il centro commerciale Bonaire, le operazioni di drenaggio hanno permesso di ridurre l’acqua accumulata nel parcheggio. Il sindaco Guillermo Lujan ha spiegato che solo una ventina di veicoli erano presenti nel parcheggio e, contrariamente a quanto inizialmente riportato, non ci sono state vittime: «Si sta facendo un lavoro impressionante per drenare l’acqua. Non è un parking completo di 5.000 veicoli che è stato sepolto dal fango, era al livello minimo di occupazione», ha dichiarato.
Intervento delle autorità e tensioni a Paiporta
Di fronte alla gravità della situazione, Re Felipe VI ha modificato la sua agenda per presiedere una riunione di emergenza dell’Unità militare dell’esercito a Torrejon de Ardoz. La visita del re a Paiporta, una delle località più colpite, ha scatenato reazioni forti da parte della popolazione, che ha espresso rabbia e disperazione. «Felipe non ci abbandonare», hanno gridato alcuni cittadini, mentre il re ha garantito l’impegno dello Stato: «Lo Stato in tutta la sua interezza è e sarà presente».
Bilancio delle vittime e manifestazioni di protesta
Le alluvioni hanno causato almeno 217 morti in Spagna. Durante la visita del re e della regina a Paiporta, alcuni residenti hanno manifestato la loro indignazione, rivolgendosi contro il primo ministro Pedro Sanchez e il presidente della regione Carlos Mazon, accusandoli di inadeguatezza nella gestione dell’emergenza.