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Ritrovata senza vita Maria Rosaria D’Amico: l’auto era precipita in un burrone

Maria Rosaria D’Amico, scomparsa dopo il lavoro a Campolieto, è stata ritrovata morta nel territorio di Bonefro. La tragedia appare come un incidente.

Ritrovamento dell’auto in un burrone

La 65enne Maria Rosaria D’Amico, collaboratrice scolastica residente a Sant’Elia a Pianisi (provincia di Campobasso), era scomparsa lo scorso 4 novembre dopo aver terminato il suo turno di lavoro presso una scuola materna a Campolieto. La donna era stata vista per l’ultima volta dai colleghi verso le 17 di quel giorno, mentre si dirigeva verso la propria vettura per tornare a casa, ma da allora non aveva più dato notizie. I familiari, allarmati dal mancato rientro, avevano denunciato la scomparsa e attivato le ricerche.

Le operazioni di ricerca hanno coinvolto le autorità locali, in particolare i carabinieri della Compagnia di Larino, i Vigili del Fuoco di Campobasso e Santa Croce di Magliano, oltre al Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e alla Protezione Civile. Dopo intense giornate di ricerca, ieri i carabinieri forestali hanno individuato la Fiat 147 nera di D’Amico: l’auto giaceva in fondo a un burrone situato nell’area del Fortore Molisano, nel territorio di Bonefro. All’interno dell’abitacolo è stato trovato il corpo senza vita della donna, confermando le paure dei familiari e delle autorità.

Le indagini: ipotesi di incidente stradale

Secondo le ricostruzioni preliminari, è probabile che Maria Rosaria D’Amico sia uscita di strada con la sua auto, precipitando poi nel burrone dove è stata ritrovata. Il cellulare della donna era stato attivo fino alla mattina del giorno successivo alla scomparsa, ma successivamente il segnale è stato perso, circostanza che aveva dato indicazioni parziali sulla possibile posizione dell’auto. Le autorità, in assenza di evidenti segni di altro tipo di coinvolgimento, ipotizzano un tragico incidente che ha visto la donna perdere il controllo del veicolo durante il tragitto verso casa.

Le ricerche e i rilievi si sono concluse con il recupero del veicolo e del corpo, segnando così un drammatico epilogo.