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Giovane mamma chiama il 112 e minaccia di uccidere il figlio di due anni, carabinieri arrivano in tempo e salvano il piccolo

I Carabinieri di Thiene sono intervenuti a Marano Vicentino, in Veneto, dove una madre, in evidente stato di disagio psicologico, ha minacciato di uccidere il figlio di due anni. La donna è stata arrestata per tentato omicidio e il bimbo è stato tratto in salvo.

Allarme al 112 e pronto intervento dei carabinieri

Nel pomeriggio, una chiamata drammatica al 112 ha attivato un intervento urgente da parte dei Carabinieri di Thiene. La segnalazione proveniva da un’abitazione di Marano Vicentino, dove una donna di circa 40 anni, in stato di agitazione e sofferenza psicologica, avrebbe minacciato di uccidere il figlio di due anni. I militari, giunti tempestivamente sul posto, hanno trovato la madre e il bambino in una situazione estremamente critica all’interno del bagno dell’appartamento.

Entrati nella stanza, i Carabinieri hanno notato che il piccolo era con la testa immersa nel bidet colmo d’acqua. Immediatamente, hanno sollevato il bambino, fornendogli le prime cure di emergenza per assicurarsi che fosse fuori pericolo. La madre, in piedi accanto a lui e in evidente stato di alterazione, è stata bloccata dai militari e arrestata in flagranza di reato con l’accusa di tentato omicidio. Secondo fonti locali, la Procura di Vicenza ha prontamente aperto un fascicolo per indagare a fondo sull’accaduto e chiarire le circostanze che hanno portato a questa situazione drammatica.

Ricoveri in ospedale e sostegno familiare

La donna è stata successivamente ricoverata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Santorso, dove è attualmente monitorata da uno staff di medici specialisti, che seguiranno il suo quadro psicologico per valutare il rischio di ulteriori episodi critici. Per il bambino, ora sotto osservazione nel reparto di Pediatria dello stesso ospedale, i medici hanno emesso una prognosi riservata, ma al momento il piccolo non sarebbe in pericolo di vita. In ospedale è stato raggiunto dal padre, che si occupa anche dell’altro figlio della coppia, di cinque anni, temporaneamente affidato alle sue cure.

Secondo quanto emerso, la madre del bambino era già nota ai servizi sociali del Comune e al Centro di salute mentale dell’Ulss locale, ricevendo da tempo assistenza per le sue fragilità psichiche. Alcune indiscrezioni riportano che il bimbo avrebbe avuto una malattia congenita, un fattore che potrebbe aver contribuito all’instabilità emotiva della donna.

Dichiarazioni del sindaco

In merito all’accaduto, il sindaco di Marano Vicentino, Marco Guzzonato, ha espresso grande sollievo per l’esito dell’intervento: “Si tratta di una vicenda alquanto delicata, che per fortuna si è conclusa nel migliore dei modi, evitando una vera e propria tragedia. Ora però è il caso di tenere un profilo basso, e lasciar lavorare chi di dovere, anche nel rispetto della situazione”.