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Luciana Littizzetto intrappolata a “Tu si que vales”, la comica se la prende con i due concorrenti “Siete due imbecilli”

Durante la semifinale di Tu si que vales, Luciana Littizzetto è rimasta “prigioniera” in una cabina trasparente per uno scherzo orchestrato dal mentalista Michael, tra risate e imprevisti.

Lo scherzo della cabina trasparente

Sabato 9 novembre 2024, nella semifinale del popolare show televisivo Tu si que vales su Canale 5, Luciana Littizzetto è stata vittima di un elaborato scherzo organizzato da Michael The Mentalist, uno dei concorrenti. L’idea era semplice: dimostrare il potere della connessione mentale facendo indovinare al performer la combinazione scelta dalla comica per aprire una cabina trasparente. Tuttavia, qualcosa è andato storto.

Problemi tecnici e battute taglienti

Sin dall’inizio, l’esperimento ha incontrato difficoltà. Durante l’ingresso nella cabina, alla Littizzetto è caduto il microfono, provocando la sua ironica esclamazione: “Qualcuno può mettermi il microfono a posto? Sembra che abbia il pisello…”. Una volta dentro, però, la porta non si è più aperta, scatenando momenti di panico misto a risate tra giudici e pubblico.

Tra battute e tentativi falliti, il concorrente e il suo assistente Steven hanno cercato di risolvere il problema, ma senza successo. Luciana, visibilmente divertita e infastidita, ha commentato: “Ci deve essere qualcosa di sbagliato nella mia testa forse, perché tu cerchi il mentale che io non ho”. Sabrina Ferilli e Rudy Zerbi hanno alimentato la scena con i loro interventi, mentre Maria De Filippi ha cercato di mantenere un certo controllo.

Il finale rivelato come uno scherzo

Dopo molti tentativi, dalla cabina è uscito del fumo e la porta si è finalmente aperta grazie a un telecomando, svelando che tutto era uno scherzo orchestrato da Michael. Luciana Littizzetto ha reagito con la sua consueta ironia: “Ma siete due imbecilli. Io pensavo di essere cretina, invece lo siete voi!”. Il performer ha chiuso con una battuta: “Sei stata la vittima perfetta, tranquilla e a tuo agio”.

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Lorenzo Costantino