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Jannik Sinner, e la relazione con Anna Kalinskaya: “La mia vita? Non è cambiata”

Il numero uno al mondo Jannik Sinner si prepara alle ATP Finals di Torino e parla della relazione con Anna Kalinskaya, all’insegna della normalità.

L’esordio alle ATP Finals

Il campione azzurro Jannik Sinner debutta domenica sera alle ATP Finals di Torino, sfidando l’australiano Alex de Minaur, contro il quale vanta un netto vantaggio (7-0 nei precedenti). Per il 23enne altoatesino, il torneo rappresenta l’occasione di chiudere in bellezza un anno straordinario, coronato dai trionfi negli Slam di Australia e New York e dal primato nel ranking mondiale.

Un anno speciale anche fuori dal campo

Il 2024 non è stato solo un anno di successi sportivi per Sinner, ma anche di felicità nella sfera privata. Dalla scorsa primavera, infatti, è fidanzato con la tennista russa Anna Kalinskaya, due anni più grande di lui. La relazione ha portato benefici a entrambi, anche in ambito sportivo: Kalinskaya ha raggiunto il suo miglior ranking in carriera, al numero 11 (attualmente 14).

L’amore all’insegna della semplicità

Intervistato da Esquire UK, Sinner ha spiegato il segreto della loro relazione: “Cosa ha aggiunto alla mia vita Anna? Non credo che sia cambiato nulla. Voglio che tutto sembri naturale, che entri nella mia vita senza stravolgerla. Non posso permettermi di cambiare come giocatore o come persona. Questo non è successo, ecco perché funziona.”

Sinner resta imperturbabile come sul campo, vivendo un amore lontano dai riflettori, ma profondo. Entrambi condividono un approccio semplice e discreto alla vita, che ha reso il loro rapporto ancora più forte.

Progressi e obiettivi futuri

Sempre concentrato sul tennis, Sinner punta a consolidare il suo primato mondiale e ad arricchire il suo palmarès con altri titoli del Grande Slam. Tra i suoi avversari nel girone delle Finals ci saranno Daniil Medvedev, Alex de Minaur e Taylor Fritz, con Medvedev che ha avuto un ruolo chiave nella sua crescita: “È il giocatore che mi ha fatto crescere di più. Non avevo mai fatto ‘serve and volley’, e lui mi ha costretto a provarlo. Nel tennis impari molto dal rapporto con il tuo avversario.”