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Scontri a Milano e Bologna, la durissima reazione di Salvini: “Chiudiamo i centri sociali occupati, sono covi di delinquenti”

Dopo gli scontri a Milano e Bologna, il vicepremier Matteo Salvini annuncia una ricognizione sui centri sociali occupati di sinistra e chiede interventi immediati.

Gli scontri di Milano e Bologna

Nella giornata di ieri, tensioni e scontri hanno caratterizzato le manifestazioni a Bologna e Milano. Nel capoluogo emiliano, un corteo antifascista ha tentato di avvicinarsi a un presidio di Casapound nei pressi del parco della Montagnola. La polizia in tenuta antisommossa ha bloccato l’accesso alla piazza, ma un gruppo di manifestanti col volto coperto ha lanciato fumogeni e petardi, dando il via agli scontri. Tre agenti sono rimasti feriti.

A Milano, durante un corteo pro Palestina, si sono registrati insulti contro Israele e il popolo ebraico, episodi che il vicepremier ha definito inaccettabili.

La posizione di Salvini

Intervenendo da Bettona (Perugia), il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato: “Chiederò una ricognizione di tutti i centri sociali di sinistra occupati abusivamente perché sono covi di delinquenti.”

Salvini ha poi proseguito: “A Bologna abbiamo visto la caccia al poliziotto con i bastoni, a Milano istigazioni alla caccia all’ebreo come accaduto in Olanda. Questo è inaccettabile in un Paese come l’Italia.”

Il vicepremier ha chiesto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di intervenire per chiudere i centri sociali occupati, definendoli: “covi di delinquenti comunisti”.

Gli sviluppi

L’annuncio di Salvini apre a una possibile revisione delle politiche di gestione degli spazi occupati, suscitando prevedibili reazioni nel panorama politico e sociale. Gli episodi di ieri continuano a essere oggetto di indagini da parte delle forze dell’ordine.