Telefonata Trump-Putin: il tycoon “Stop escalation in Ucraina”
Donald Trump e Vladimir Putin hanno discusso dell’Ucraina nella loro prima telefonata dopo l’elezione del nuovo presidente USA, con obiettivi di pace in Europa.
La telefonata Trump-Putin
Giovedì, il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha avuto una conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin. Si tratta del primo contatto tra i due leader dopo la vittoria elettorale di Trump, come riportato dal Washington Post. La telefonata ha toccato il tema della situazione in Ucraina e della ricerca di soluzioni diplomatiche per il conflitto in corso.
Le dichiarazioni di Trump
Secondo fonti, Trump ha sottolineato la necessità di evitare un’escalation militare, ricordando la presenza considerevole delle forze armate statunitensi in Europa. Durante la conversazione, Trump ha accennato alla possibilità di un accordo che potrebbe includere la conservazione da parte della Russia di parte dei territori occupati. Questo suggerimento, tuttavia, è stato menzionato in modo fugace e non approfondito durante la telefonata.
Reazioni ucraine
Fonti informano che Kiev era al corrente della chiamata tra Trump e Putin e non ha opposto obiezioni. I funzionari ucraini, già consapevoli dell’intenzione di Trump di cercare un dialogo con Putin, vedono questo approccio come un tentativo di perseguire una soluzione diplomatica.
Le manovre di Zelensky
Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sta pianificando di sostituire l’ambasciatrice ucraina negli Stati Uniti, Oksana Markarova, decisione che segue una richiesta in tal senso avanzata dal presidente della Camera, Mike Johnson. Questo cambiamento si inserisce in un contesto più ampio di ristrutturazione diplomatica da parte di Kiev.
Telefonate senza il Dipartimento di Stato
Le telefonate di Trump con i leader mondiali non sono gestite attraverso i canali tradizionali, come il supporto del Dipartimento di Stato o l’utilizzo di interpreti ufficiali. Questa prassi riflette la diffidenza di Trump verso i funzionari di carriera, a causa delle fughe di trascrizioni durante il suo primo mandato.