Dentista cura il paziente per gengivite ma era un melanoma, l’uomo muore per diagnosi errata
Un dentista di Roma è stato rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio colposo per la morte di un paziente che aveva diagnosticato erroneamente una gengivite, scambiandola per una malattia benigna. La tragedia è avvenuta a causa di una mancata diagnosi di un melanoma, che avrebbe potuto essere trattato tempestivamente.
Il caso: diagnosi errata e omissioni fatali
Il dentista, il cui nome non è stato reso noto, dovrà ora affrontare il processo per la morte di Thomas Nuovo, un uomo di 44 anni deceduto nel dicembre del 2020. La vicenda risale al 2018, quando il paziente si è recato dallo specialista lamentando un dolore alle gengive. Dopo averlo visitato, il dentista ha diagnosticato una gengivite causata da una presunta scorretta igiene orale, suggerendo solo trattamenti di pulizia e ignorando la necessità di ulteriori accertamenti.
La situazione si è aggravata quando la gengivite non ha mostrato segni di miglioramento, ma nonostante ciò il dentista non ha ritenuto necessario approfondire la questione. Dopo circa un mese, l’igienista dentale che seguiva il caso ha iniziato a sospettare che potesse trattarsi di una patologia più grave, come un tumore. Tuttavia, il dentista non ha preso provvedimenti per confermare questa ipotesi, limitandosi a trattamenti superficiali e all’uso di un laser per asportare la lesione, senza però inviare il campione a un’analisi istologica. La lesione, nel frattempo, è peggiorata, costringendo il dentista a consigliare a Thomas Nuovo di rivolgersi alla clinica odontoiatrica del Policlinico Umberto I di Roma, dove è stato finalmente diagnosticato il melanoma.
Le indagini e l’accusa di negligenza
Il ritardo nella diagnosi ha avuto conseguenze fatali. Nonostante le numerose cure a cui il paziente è stato sottoposto, tra cui interventi chirurgici, radioterapia e immunoterapia, Thomas Nuovo è morto a causa delle complicanze del melanoma. L’indagine condotta dalla Procura di Roma ha portato alla conclusione che il dentista aveva agito con negligenza, imprudenza e imperizia. La mancata esecuzione di esami cito-istologici avrebbe, secondo gli inquirenti, potuto fare la differenza nella riuscita della terapia e, forse, salvare la vita del paziente.
Le indagini si sono intensificate dopo la denuncia della famiglia di Thomas Nuovo, e ora il dentista dovrà rispondere in tribunale per le gravi omissioni che hanno causato la morte del paziente. La causa della morte, confermata anche da una perizia medico-legale, è legata direttamente alla diagnosi errata e al trattamento inadeguato della lesione iniziale.