Annamaria Custode, laureata in matematica, racconta la sua esperienza come collaboratrice scolastica, scelta per inserirsi subito nel mondo lavorativo senza attendere i tempi della docenza.
Bari – Annamaria Custode, 33 anni e originaria di Ruvo di Puglia, si laurea in matematica ma decide di intraprendere un percorso lavorativo diverso rispetto a quanto immaginato durante gli studi universitari. Spinta dalla necessità di trovare un impiego stabile, accetta un lavoro come collaboratrice scolastica in Emilia Romagna, a Comacchio, una cittadina dove resterà per tre anni. “Nessuno lascia la sua casa a cuor leggero”, afferma la giovane matematica, rivelando le motivazioni dietro alla sua scelta. Infatti, aspettare i concorsi per un incarico da docente avrebbe significato un’attesa troppo lunga e incerta, così decide di iniziare come bidella, guadagnandosi da subito un posto e una sicurezza economica.
Durante i tre anni trascorsi a Comacchio, Annamaria si dedica con dedizione e impegno a questo nuovo ruolo. “Ho studiato per guardare la cattedra da un’altra prospettiva, ma sono comunque felice dell’esperienza che ho fatto”, racconta, non nascondendo il valore formativo e umano di quella che inizialmente sembrava una rinuncia. In quel periodo, Annamaria si costruisce una nuova vita, fatta di amicizie e di una routine lontana dalla sua Puglia, e sente di aver trovato una seconda casa. L’esperienza le consente di mettere in pratica la sua determinazione e il suo senso di autonomia, nonostante le sfide legate alla distanza dagli affetti e alla vita da precaria.
Dopo tre anni, Annamaria decide di tornare in Puglia per stare con il marito, nonostante questo comporti l’accettazione di un lavoro part-time come collaboratrice amministrativa in una scuola della sua regione. Racconta come i primi anni di matrimonio siano stati vissuti a distanza, una prova non semplice superata grazie a sacrifici e perseveranza. “Il primo anno di matrimonio l’abbiamo vissuto a distanza. È stata una dura prova che abbiamo superato non senza sacrifici e rinunce”, ricorda. Adesso è di nuovo nel Sud, ma le difficoltà non sono finite: deve infatti ripartire quasi da zero, con un incarico di sei ore settimanali che copre a malapena le spese di trasporto per recarsi al lavoro.
L’obiettivo per Annamaria è accumulare punteggio per avanzare in graduatoria e aspirare a un incarico stabile a tempo pieno in una scuola pugliese. “Dovrò maturare il punteggio necessario a scalare la graduatoria così da poter aspirare a un posto di lavoro a tempo pieno nei prossimi anni. Qui in Puglia occorre un punteggio più alto per piazzarsi bene in graduatoria rispetto all’Emilia Romagna”, spiega, mettendo in luce le differenze di accesso tra le diverse regioni italiane. Tuttavia, sebbene la strada per una maggiore stabilità sia ancora lunga, Annamaria è consapevole della sua scelta: “Posso affrontare questa nuova esperienza, nonostante le diverse condizioni, perché sono a casa”, conclude, con la determinazione di chi è abituato a fare sacrifici per costruirsi un futuro.