Nella giornata di oggi, il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha firmato un decreto di precettazione per limitare la durata dello sciopero nazionale indetto da Cgil e Uil a sole quattro ore, dalle 9:00 alle 13:00. La decisione, presa a seguito della mancata intesa durante le trattative, ha immediatamente scatenato forti reazioni da parte dei sindacati.
Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha definito l’atto un “gravissimo attacco al diritto di sciopero”, aggiungendo che l’organizzazione non si farà intimidire: “Proseguiremo con le nostre mobilitazioni in difesa dei lavoratori”. La Uil, dal canto suo, ha dichiarato che la misura è un tentativo di soffocare il dissenso in un momento di forte pressione sociale.
Il punto centrale dello scontro riguarda le politiche economiche del governo, giudicate insufficienti dai sindacati per rispondere alle difficoltà delle fasce più deboli. Tra le richieste di Cgil e Uil ci sono l’aumento dei salari, una revisione delle misure sulla precarietà lavorativa e un intervento più incisivo contro il carovita.
In risposta, Salvini ha difeso il suo intervento, definendo lo sciopero “strumentalizzato a fini politici” e affermando che il governo non intende penalizzare i cittadini con disagi eccessivi. “La precettazione è necessaria per garantire i servizi essenziali”, ha dichiarato.
Gli osservatori politici temono che il confronto possa degenerare ulteriormente, con il rischio di altre iniziative di protesta nelle prossime settimane. La partita sembra destinata a protrarsi, alimentando il dibattito sul diritto allo sciopero e sulla capacità del governo di affrontare la crescente tensione sociale.