Drammatico schianto nella notte tra sabato e domenica a Roma, in via Tiburtina, nei pressi del cavalcavia per Portonaccio. Intorno alle 2, una Opel Mokka con sei persone a bordo si è scontrata con un’altra vettura, causando la morte di una ragazza di 23 anni e il grave ferimento di un giovane, attualmente ricoverato in codice rosso al Policlinico Tor Vergata.
Secondo una prima ricostruzione, l’Opel avrebbe tamponato ad alta velocità l’auto che la precedeva, perdendo il controllo e finendo in testa coda. L’impatto è stato talmente violento che alcuni occupanti sono stati sbalzati fuori dall’abitacolo. I passeggeri dell’altra vettura coinvolta, invece, sembrano aver riportato solo lievi ferite.
Nell’Opel viaggiavano studenti universitari fuorisede, originari di Cosenza e dell’Abruzzo. Alla guida c’era una giovane di 24 anni, sottoposta agli esami per verificare l’eventuale assunzione di alcol o sostanze stupefacenti. Purtroppo, per la passeggera N.M., seduta sul lato anteriore destro, non c’è stato nulla da fare.
La Polizia Locale di Roma Capitale ha dispiegato un importante numero di unità per i soccorsi e i rilievi, chiudendo temporaneamente il tratto stradale. I gruppi Sapienza, Tiburtino, Monte Mario, Prati e Gpit hanno lavorato insieme per mettere in sicurezza l’area. L’incidente riaccende i riflettori sulla pericolosità della viabilità romana e sulla sicurezza degli operatori impegnati nei rilievi, già messa a dura prova dopo l’infortunio del vigile Daniele Virgili sulla stessa strada.
Marco Milani, segretario romano del SULPL, ha espresso cordoglio per la giovane vittima, sottolineando l’urgenza di implementare protocolli operativi per garantire la sicurezza degli agenti e dei cittadini. “Le strade romane devono essere considerate luoghi di lavoro ad alto rischio”, ha dichiarato, chiedendo un aumento dei controlli con autovelox ed etilometri.
Anche il segretario provinciale UGL, Gabriele Di Bella, ha puntato il dito contro la mancanza di un piano efficace per la sicurezza stradale. “L’assenza di presidi adeguati e controlli capillari sul territorio ha contribuito all’aumento di incidenti, spesso letali”, ha affermato.