Il riconoscimento dedicato a Mauro Repetto solleva polemiche a Pavia. Max Pezzali interviene e richiama questioni legali legate al nome degli 883.
A Pavia, la decisione del Comune di conferire un premio speciale, noto come “sansirino”, a Mauro Repetto ha scatenato una controversia. Il riconoscimento, pensato per celebrare cittadini che hanno dato lustro alla città, è stato proposto in onore dell’ex membro degli 883. Tuttavia, la situazione si è complicata con l’arrivo di una lettera firmata da sei avvocati di Max Pezzali, che hanno chiesto ufficialmente di “soprassedere dal conferimento del riconoscimento”.
La lettera, riportata dal Quotidiano Nazionale, sottolinea che Repetto, dopo un breve periodo con gli 883, “ha preso una strada diversa, lasciando solo Pezzali a rappresentare il gruppo”. Questo elemento sembra essere al centro delle contestazioni che hanno spinto i legali del cantante pavese a intervenire.
Di fronte al clamore suscitato dalla vicenda, Max Pezzali ha deciso di intervenire direttamente con un post sul proprio profilo Instagram. Nel messaggio, l’artista ha cercato di placare gli animi e spiegare la propria posizione: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita”.
Tuttavia, Pezzali ha anche precisato che le questioni legali in corso non coinvolgono direttamente Repetto, ma riguardano “l’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me”. Il post ha evidenziato l’intenzione di dissociare la controversia legale dal valore personale e artistico di Repetto nella storia del gruppo.
Nonostante le dichiarazioni di Pezzali, la vicenda ha sollevato dibattiti tra i cittadini e i fan degli 883. Da un lato, c’è chi sostiene il riconoscimento a Repetto per il suo contributo alla nascita del gruppo. Dall’altro, c’è chi ritiene che i meriti principali vadano attribuiti a Pezzali, rimasto l’unico rappresentante degli 883 per gran parte della loro storia.
Il Comune di Pavia non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sul prosieguo dell’iniziativa, lasciando aperti interrogativi sul destino del premio e sull’impatto della polemica.