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Scontro in Lega tra Zaia e Salvini, il governatore Veneto, “Torniamo al Nord!”

Tensioni nel Consiglio federale della Lega. Zaia richiama il partito alle origini territoriali, Salvini punta sul nazionalismo. Veneto al centro della contesa.

Zaia richiama la “questione settentrionale”

Mercoledì scorso, durante il Consiglio federale della Lega, il governatore del Veneto Luca Zaia ha acceso il dibattito interno richiamando l’attenzione sulla “questione settentrionale”, tema centrale per il partito delle origini. Secondo Zaia, il Nord è stato progressivamente accantonato nella trasformazione del partito in una forza nazionale, con il rischio di perdere il radicamento territoriale. “Noi nasciamo per difendere i veneti. La Lega Nord mi piaceva di più,” avrebbe affermato, riprendendo dichiarazioni già fatte in passato.

Le parole di Zaia contrastano con la visione del segretario Matteo Salvini, che da anni punta su una Lega nazionale, spostata verso il sovranismo e con un focus su immigrazione e sicurezza, obiettivi che hanno ridefinito l’identità del partito ma che, secondo molti, hanno allontanato una parte della base storica del Nord.

Il confronto diretto

Durante l’analisi dei risultati elettorali, che hanno visto la Lega subire sconfitte in due regioni chiave, Salvini ha attribuito parte delle responsabilità al Veneto, sottolineando che i risultati alle Europee 2024 e alle Politiche 2022 non sono stati all’altezza. Zaia ha replicato, evidenziando che la perdita di consensi è legata alla mancanza di rappresentanza dei territori e alla marginalizzazione della questione settentrionale.

Questo scontro riflette una divisione interna sempre più evidente: da una parte il modello territoriale di Zaia, centrato sull’Autonomia e i diritti civili; dall’altra, il modello nazionale di Salvini, con un approccio sovranista e conservatore.

Il ruolo del Veneto e l’arrembaggio di Fratelli d’Italia

Il Veneto, da anni roccaforte leghista, è ora terreno di contesa con Fratelli d’Italia, che punta a conquistare la presidenza regionale dopo quindici anni di governo Zaia. Questo scenario minaccia la tenuta del Carroccio nella regione simbolo del partito e rende incerto il futuro del terzo mandato per Zaia, ostacolato anche dall’opposizione interna al centrodestra.

Due visioni, un partito diviso

Le divergenze tra Zaia e Salvini sono ormai emblematiche di una Lega divisa tra due anime: una legata al territorio e alle origini del partito, l’altra proiettata su scala nazionale. La contrapposizione non è nuova, ma lo scontro al Consiglio federale ha reso ancora più evidente la difficoltà di conciliare questi due approcci.