La storia di Debora Vanini, mamma di Como, che ha sacrificato la sua vita per far nascere la piccola Megan, ha commosso l’Italia.
La vita di Debora Vanini, 38 anni di Como, è cambiata radicalmente il giorno in cui ha scoperto di essere incinta. Contestualmente, le è stata diagnosticata una forma di tumore al quarto stadio. Quello che avrebbe dovuto essere un momento di pura felicità si è trasformato in una sfida dolorosa e complessa. Debora ha scelto di rinunciare alle cure che avrebbero potuto salvare la sua vita, per consentire alla sua bambina di nascere.
Sui social, Debora ha raccontato il suo calvario, fatto di esami medici, farmaci incompatibili con la gravidanza e lunghe giornate in ospedale. “Scelte più grandi di noi”, scriveva, spiegando le difficoltà di affrontare una decisione tanto dolorosa quanto altruista. Nonostante la malattia, ha trovato la forza grazie al sostegno del personale dell’ospedale Niguarda, dei familiari e del compagno, definito la sua “roccia”.
Il 18 settembre 2024, alle 12:15, è nata Megan, prematura ma in buona salute, un “miracolo” che Debora ha accolto con tutto l’amore possibile. “Benvenuta, piccola Meg, mi hai letteralmente salvato la vita”, scriveva la giovane mamma, consapevole che il tempo a sua disposizione era limitato. La sua priorità è diventata la bambina, a cui ha dedicato le sue ultime forze, nonostante il peggioramento della sua condizione.
Negli ultimi mesi, Debora ha condiviso i suoi pensieri sul futuro, esprimendo gratitudine per ogni istante trascorso con la figlia. Il suo racconto si concludeva spesso con l’hashtag #fuckcancer, simbolo della sua lotta contro una malattia che non le ha dato scampo.
Il sacrificio di Debora Vanini ha lasciato un segno profondo, tanto che il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha dichiarato: “Bisogna togliersi il cappello davanti a una donna che ha dimostrato coraggio e amore fuori dal comune”.
Oggi, nella chiesa di San Giuseppe a Como, si sono celebrati i funerali della giovane madre. La comunità si è stretta intorno alla famiglia, rendendo omaggio a una donna che ha incarnato il vero significato del sacrificio e dell’amore materno.