Taglio del canone Rai, resa dei conti tra Lega e Forza Italia, gli azzurri votano con l’opposizione, la rabbia di Salvini “Mi dispiace per gli italiani”
La maggioranza si spacca al Senato sul taglio del canone Rai, con Forza Italia che vota insieme alle opposizioni contro un emendamento della Lega. Il governo fatica a mantenere l’unità.
Il voto in Commissione: maggioranza divisa
La resa dei conti sul taglio del canone Rai si consuma in Commissione Bilancio al Senato. L’emendamento proposto dalla Lega, che chiedeva di prorogare anche per il 2025 la riduzione del contributo da 90 a 70 euro, è stato respinto con un voto che ha visto due senatori di Forza Italia, Dario Damiani e Claudio Lotito, schierarsi con le opposizioni. Il risultato: 12 voti contro 10, con la maggioranza che non è riuscita a far passare il provvedimento.
Lega e Fratelli d’Italia si erano espressi a favore dell’emendamento, in linea con il parere positivo del governo. Tuttavia, il voto contrario di Forza Italia ha aperto una frattura significativa all’interno della coalizione.
Lo scontro si allarga
La risposta della Lega non si è fatta attendere. Durante la stessa seduta, i senatori del Carroccio si sono astenuti sul voto di un emendamento proposto da Forza Italia, relativo alla sanità in Calabria, provocandone la bocciatura. Una reazione che evidenzia le tensioni crescenti tra i partner di governo.
Matteo Salvini, leader della Lega, ha espresso rammarico: “Forza Italia non vuole abbassare il canone? Mi spiace, non per la Lega ma per gli italiani”. Anche Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha replicato: “Abbassare il canone non è una priorità. Bisogna trovare risorse per finanziare la Rai senza penalizzare altri settori”.
Le opposizioni all’attacco
L’opposizione ha colto l’occasione per sottolineare le difficoltà della maggioranza. Elly Schlein, segretaria del Pd, ha dichiarato: “La maggioranza è in frantumi, troppo impegnata a litigare per governare il Paese”. Anche Giuseppe Conte, leader del M5S, ha chiesto chiarimenti: “La premier deve spiegare se esiste ancora una maggioranza. Gli italiani non possono aspettare mentre loro litigano”.
Al coro critico si aggiungono Maria Elena Boschi di Italia Viva, che sottolinea il ruolo delle opposizioni unite nel creare crepe nel governo, e Barbara Floridia (M5S), che accusa la maggioranza di “giocare con le tasse degli italiani senza alcun progetto per il servizio pubblico”.
Le prospettive per la maggioranza
Il “no” al taglio del canone rappresenta un duro colpo per la coalizione guidata da Giorgia Meloni, che ora si trova costretta a gestire tensioni interne sempre più evidenti. Palazzo Chigi ha minimizzato definendo l’accaduto un “inciampo”, ma la divisione lascia intravedere difficoltà più profonde.