La presidente del Consiglio, ospite di Nicola Porro, affronta i temi caldi dell’attualità: sanità, lavoro, Stellantis, magistratura e migrazione.
Nel suo intervento, Giorgia Meloni ha ribattuto alle accuse dell’opposizione riguardo ai presunti tagli al Fondo Sanitario Nazionale:
“Quando siamo arrivati al governo c’erano 126 miliardi per la sanità, nel 2025 saranno 136,5 miliardi. Come si faccia a parlare di tagli per me è un mistero. Mi vergogno per Elly Schlein quando sento certe affermazioni”.
Meloni ha poi criticato l’approccio dell’opposizione:
“La sinistra, quando governa, si mostra democratica, ma quando perde il potere, non accetta altre idee e diventa intollerante.”
In merito agli scioperi annunciati dalla CGIL, la premier ha sottolineato i risultati raggiunti dal governo:
“Landini deve attaccarci per ragioni politiche, ma i numeri parlano chiaro: abbiamo aumentato salari, occupazione, contratti stabili, e ridotto il precariato. L’adesione agli scioperi è stata sotto il 6%, un dato che dimostra la debolezza delle sue argomentazioni.”
Meloni ha anche parlato delle dimissioni dell’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, rassicurando sulla neutralità del governo nelle trattative e sul supporto ai livelli occupazionali, specialmente nel settore automotive. Ha poi ricordato l’impegno dell’Italia a livello europeo per rivedere le regole sulla fine dei motori endotermici.
Affrontando il tema delle tensioni con la magistratura, Meloni ha ribadito il rispetto per la maggioranza dei giudici e il rifiuto di narrazioni conflittuali:
“Non cadrò nella trappola del racconto politica contro magistratura. Distinguo i pochi ideologizzati dalla maggioranza che lavora in condizioni difficili.”
Sulla questione del “bavaglio” ai magistrati, ha precisato:
“Esistono già regolamenti che vietano di esprimere opinioni su materie che stanno giudicando. Non sarebbe corretto che un magistrato anticipasse il suo giudizio su una questione in corso.”
Meloni ha difeso il piano per i centri migranti in Albania, definendolo “innovativo”:
“Funzionerà. È un cambio totale nella gestione dei flussi migratori, osservato da molti paesi europei. Affronteremo eventuali opposizioni legali, ma alla fine il progetto funzionerà.”
Ha poi aggiunto:
“Sapevo che avrei dovuto lavorare tre volte tanto rispetto ai miei predecessori per raggiungere risultati, specialmente sull’immigrazione. Troveremo soluzioni, nonostante gli ostacoli.”