Filippo Turetta condannato all’ergastolo, le sue parole: “È giusto così”
Filippo Turetta ha dichiarato di accettare la sentenza per l’omicidio di Giulia Cecchettin. Nel carcere di Verona, studia, suona la chitarra e svolge attività quotidiane.
Le parole di Turetta dopo la condanna
Occhi chiusi, capo chino, espressione impassibile. Così Filippo Turetta ha accolto la sentenza che lo ha condannato all’ergastolo per l’omicidio della sua ex fidanzata, Giulia Cecchettin. Dopo la pronuncia della Corte, ha riferito a chi ha avuto accesso a lui: «L’attesa è stata angosciante. Penso sia una sentenza giusta, me l’aspettavo». Prima di fare ritorno alla sua cella nel carcere di Verona, ha aggiunto: «Non me la sento di chiamare i miei genitori adesso. Chiamo mia mamma domani, è il suo compleanno».
I genitori di Turetta, Nicola Turetta ed Elisabetta Martini, hanno scelto di non partecipare alle udienze. Secondo l’avvocata di famiglia, Paola Rubini, non rilasciano dichiarazioni e chiedono riservatezza. Tuttavia, si prevede che lo andranno presto a visitare.
La vita in carcere: studio e attività quotidiane
Filippo Turetta è detenuto nella sezione dedicata ai sex offenders dal 25 novembre 2023. La struttura offre ai reclusi diverse opportunità, tra cui una scuola, una cappella per la preghiera, una palestra e spazi per attività creative. Ogni mattina frequenta un corso d’inglese, poi va in palestra, legge libri e suona la chitarra. Secondo quanto riportato, avrebbe espresso il desiderio di riprendere gli studi.
Nonostante la condanna all’ergastolo, il regime penitenziario italiano prevede la possibilità di richiedere permessi premio o altre agevolazioni dopo 21 anni di detenzione, in caso di buona condotta. Tuttavia, eventuali decisioni dipenderanno dal comportamento e dal percorso rieducativo del condannato.