Silvan, il mago delle meraviglie: “La prima magia? Tramutai l’acqua in vino all’oratorio”
A 87 anni, il leggendario illusionista torna in scena per un’unica serata a Roma, raccontando una carriera straordinaria fatta di incanto e disciplina.
Il ritorno sul palco
Questa sera, alle 21, Silvan – nome d’arte di Aldo Savoldello – si esibirà al Teatro Italia di Roma in uno spettacolo già sold out. Nato a Venezia, Silvan è l’unico illusionista non americano a vincere l’ambito premio The Magician of the Year, il “Premio Oscar” della magia, accanto a nomi come David Copperfield, che lo considera un maestro. Recentemente, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha insignito del titolo di commendatore per la sua straordinaria carriera.
Le origini della magia
Silvan racconta che il suo amore per la magia iniziò da bambino: “Un mago mi fece stringere il pugno e, per incanto, vi comparvero delle monete. Sentii un tremore e capii che il bacillus magicus mi era entrato dentro”. Da quel momento, iniziò a cercare libri su magia e occultismo e a sperimentare.
A soli sette anni, suo padre lo portò da uno psichiatra dopo aver visto una delle sue esibizioni. “Tagliai una cordicella, me la misi in bocca e la tirai fuori intera. Lo psichiatra disse: ‘Il ragazzo è un artista’”.
Una carriera fatta di illusioni e precisione
La sua carriera è costellata di spettacoli memorabili, come il celebre trucco del “tagliare una donna in otto parti” accompagnato dalla formula magica “Sim sala bim”. Silvan ammette che dietro ogni spettacolo c’è una preparazione minuziosa: “C’è sempre il trucco, ma il pubblico non deve saperlo. Deve solo stupirsi”.
Ha incantato anche attraverso la televisione, dividendo in più parti Loretta Goggi e bilanciando Raffaella Carrà su scimitarre. “La TV ha reso l’illusionismo esplosivo”, spiega, ma critica i social media per la tendenza a svelare i segreti dei trucchi: “Questo toglie la poesia”.
Gli imprevisti e i successi
Gli imprevisti non sono mancati nella sua lunga carriera. Una volta, durante una sparizione scenica, rimase chiuso in un baule perché l’assistente aveva perso la chiave. Un’altra volta, la porta d’accesso per il suo ritorno in scena era bloccata. “Il pubblico non sa mai cosa aspettarsi, quindi posso sempre improvvisare”.
Tra le sue imprese più memorabili, Silvan ricorda quando predisse i titoli di prima pagina di sette quotidiani con un mese di anticipo.
La magia come bisogno umano
Per Silvan, la magia risponde a un’esigenza fondamentale: “L’uomo ha disperato bisogno di irrazionalità e di stupore”. Tuttavia, si distingue nettamente dai ciarlatani che sfruttano la credulità altrui: “Ho passato la vita a smascherare guaritori e medium fraudolenti”.
Un’eredità preziosa
Riguardo al futuro della magia, Silvan confida: “Tramanderò i miei segreti a mio figlio e a chi dimostrerà talento e passione”. Fedele alla sua immagine impeccabile, non ha mai indossato un jeans, ma possiede oltre 40 smoking.